di FRANCESCA RUSSI – bari.repubblica.it
Il pub della legalità inaugurato a Bari nel giugno del 2013 chiude i battenti. La serranda di Artes Cafè, abbassata per la pausa estiva, rimarrà giù. «Abbiamo deciso di sospendere l’attività del pub perchè stiamo avviando un progetto più grande in una villa confiscata alla criminalità a Santo Spirito e ci stiamo concentrando su quello», spiega Marcello Signorile, responsabile della cooperativa sociale Caps, che gestiva il locale.
E poi ammette: «Bari vecchia purtroppo non è l’ambiente giusto per questo tipo di locale. È un ambiente senza regole: bulletti di 12-15 anni in branco entravano nel pub gridando, lanciando bottiglie, facendo dispetti e se provavi a rimproverarli dicevano “ora chiamo papà”. Difficile anche intervenire persino per i vigili perché sono minorenni, così ti senti due volte con le mani legate. Insostenibile per la nostra clientela».
L’Artes Cafè era stato aperto con il sostegno della Regione, del Comune, della Fondazione Sud, di Libera, Emergency, Unicef e Made in carcere. Nel locale in piazza Mercantile lavoravano persone svantaggiate (dai ragazzi disoccupati a quelli segnalati dal Dipartimento dipendenze patologiche), individuati dalle associazioni. All’interno era possibile degustare prodotti enogastronomici provenienti dalle terre confiscate alla mafia e acquistare gadget solidali.