Una discarica abusiva di rifiuti scoperta dalla Guardia Costiera, tra Cala San Giacomo e Torre Calderina

Tutto avveniva tra Cala San Giacomo e Torre Calderina (oasi di protezione faunistica istituita dalla Regione). Cittadini incivili consideravano questa zona come una discarica abusiva di rifiuti che abbandonavano sia sulle aree pubbliche e demaniali (strade, spiaggia e litorale), sia su molti terreni in proprietà privata; ingombranti e resti di mobilio, materiale di risulta di lavori edili, tra cui distese di pannelli in lana di vetro, scarti di vernici e solventi, rifiuti plastici in gran quantità, tra cui molte cassette di polistirolo, bottiglie di vetro accumulate, manufatti in eternit, parti di carrozzeria e paraurti di autovetture, pneumatici, televisori ed altre apparecchiature elettriche, sacchetti pieni di materiale indifferenziato, ma anche di carta, resti carbonizzati.

Dopo aver scoperto il sito nel corso di alcuni approfonditi sopralluoghi, i militari del Nucleo Operativo Polizia Ambientale della Direzione Marittima della Puglia, sezione Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Molfetta, hanno svolto serrati controlli che si sono protratti da febbraio a maggio di quest’anno, mediante appostamenti e l’utilizzo di fototrappole.

Oltre a deturpare il paesaggio, meritevole di particolare protezione – ai sensi del decreto legislativo n.42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” – per il fatto che tutta l’area si trova entro i 300 metri dalla linea di battigia, i rifiuti abbandonati rappresentano nello stesso tempo anche un serio e concreto pericolo per l’ambiente marino e costiero, essendo in prossimità, se non addirittura a diretto contatto con il mare, la cui tutela è tra i principali compiti istituzionali affidati al Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera.

La complessa attività, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, ha condotto alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di tre soggetti, cui vengono contestati reati previsti dal Testo Unico Ambientale (Decreto legislativo n.152/2006) e dal Codice Penale (art.674 “Getto pericoloso di cose” edart. 734 “Deturpamento di bellezze naturali”, in considerazione del pregio ambientale della fascia costiera).

  • Il primo è stato individuato mentre dava fuoco ad alcuni rifiuti abbandonati lungo la strada vicinale San Giacomo, reato previsto e punito con la reclusione da due a cinque anni dall’art.256 bis “Combustione illecita di rifiuti” del Testo Unico Ambientale.
  • Un altro è stato ripreso ad abbandonare ripetutamente rifiuti di vario genere, tra cui pannelli in metallo, bidoni e bottiglie di vetro in gran quantità, che scaricava direttamente dal proprio ciclomotore a tre ruote sulla strada o su terreno di proprietà privata, configurando il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, prevista e punita dall’art.256 del Testo Unico Ambientale.
  • Il terzo, titolare di un’autocarrozzeria, è stato denunciato per il medesimo reato di gestione di rifiuti non autorizzata, per aver abbandonato all’interno di un terreno di proprietà privata parti di carrozzeria (paraurti) derivanti da attività di riparazione di autoveicoli. E’ stato possibile risalire all’autocarrozzeria avendo rilevato le targhe degli autoveicoli, rimaste impresse sui paraurti. Inoltre, in sede di successivo controllo effettuato dai militari dipendenti presso la carrozzeria, è stata riscontrata – com’era prevedibile – l’omessa indicazione dei rifiuti sull’apposito registro di carico e scarico, illecito amministrativo previsto e punito dall’art.258 del Testo Unico Ambientale con sanzione pecuniaria da € 260 a 1550 (€ 520 per il pagamento in misura ridotta), puntualmente contestato al titolare, poi denunciato anche per violazione dell’obbligo di comunicare all’autorità competente i dati relativi alle emissioni in atmosfera prodotte dalla cabina forno per la verniciatura delle auto (art.279 del Testo Unico Ambientale).

Inoltre sono state multate altre cinque persone colte in flagranza, in momenti diversi, mentre lasciavano a terra rifiuti urbani. In questo caso, la sanzione pecuniaria prevista dall’art.255 “Abbandono di rifiuti” del Testo Unico Ambientale va da € 300 a 3000 (€ 600 per il pagamento in misura ridotta).

Dalle foto e dal video della Guardia Costiera si nota un motocarro che ha molte cose in comune con un mezzo utilizzato da alcuni individui appartenenti alla cosiddetta “baby gang”, sarebbe interessante verificare se si tratta dello stesso mezzo. 

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