Si è tenuta, il 16 gennaio 2018, l’udienza preliminare dinanzi al Gup del Tribunale di Trani, dott.ssa Angela Schiralli, del procedimento aperto dal Sostituto Procuratore Della Repubblica, dott. Antonio Savasta, per i presunti abusi edilizi eseguiti sull’immobile sito in via Arco Chiesa Vecchia n.19, nei confronti di Nanna Annalisa, in qualità di proprietaria dell’immobile e Iacobellis Domenico, in qualità di Progettista e Direttore dei Lavori. Il procedimento nasce da un esposto, presentato il 17.08.2012, dal movimento civico “Liberatorio Politico” a firma del suo coordinatore Matteo d’Ingeo. Nell’udienza si erano costituiti parti civili il Comune di Molfetta, con l’avv. Alberto Mastropasqua, e Legambiente, con l’avv. Annamaria Caputo.
La proprietaria dell’immobile e il direttore dei lavori, erano imputati del reato “di cui agli artt. 110 – 81 – 48 – 479 – 61 n. 2 c.p., art. 181 del D. Lgs. 22/01/2004, n. 42, per aver, in concorso fra loro, ognuno nelle rispettive qualità, in esecuzione di un disegno criminoso, mediante artifizi e dichiarazioni mendaci, nonché atti amministrativi abilitativi di parte (DIA del 24/07/2009 n. 198/2009, DIA del 3/03/2010 n. 221/10, Relazione Ing. Pietro Ciammarrusti del 25/10/2010 inviata alla Soprintendenza avente prot. 10091 del 26/10/2010) occultato l’esistenza del vincolo paesaggistico di cui al D.M. 12/12/1967″.
Tali attività hanno indotto, sul falso presupposto rappresentato, la Soprintendenza di Bari ad assentire le attività edilizie in assenza di nulla osta paesaggistico (atto necessario e presupposto per la verifica delle condizioni per effettuare interventi edilizi) nei pareri di conformità (n. 5067 del 18/07/2007, n. 3199 del 29/05/2008, n. 10665 del 11/11/2010 e n. 11464 del 29/11/2010), approvando l’esecuzione di opere di modifica di sagoma, nuove volumetrie e di destinazione d’uso del piano copertura relativo all’immobile sito in Molfetta alla via Arco Chiesa Vecchia n. 19.
Inoltre alteravano lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore dell’edificio e dell’intera quinta muraria, non consentendo agli uffici, preposti alla tutela del vincolo paesaggistico, di valutare la rilevanza dell’intervento prospettato rispetto al contesto generale dove era allocato l’edificio (in confine con le mura del Duomo di Molfetta) mancando ogni valutazione sulla tutela dell’aspetto paesaggistico incidente sull’ambito e/o valore storico dell’area e del profilo edilizio dell’intera zona sottoposta a tutela, e così con tale falsa eseguivano in mancanza dei provvedimenti abilitativi un intervento edilizio abusivo e insanabile.
La dott.ssa Angela Schiralli, dopo aver ascoltato gli avvocati delle parti in causa, ha pronunciato la sentenza, nei confronti di NANNA Annalisa, di non luogo a procedere in ordine al reato ex artt. 48-479 c.p. perché il fatto non sussiste e in ordine al reato ex art.181 D.L.vo n.42/2004 perché estinto per intervenuta prescrizione; nei confronti di IACOBELLIS Domenico, di non luogo a procedere in ordine ai reati a lui ascritti perché estinti per intervenuta prescrizione. Entro 90gg. sarà depositata la sentenza. In attesa di leggere le motivazione, sospendiamo il nostro giudizio su questa sentenza.
Invece, in attesa di necessarie e motivate giustificazioni, esprimiamo profondo rammarico e un severo giudizio negativo nei confronti di coloro, tra dirigenti e amministratori comunali che, dal 2 marzo 2012 al 2 marzo 2017, dopo aver presentato ricorso, presso il Consiglio di Stato, per la riforma della sentenza del T.A.R. PUGLIA – BARI: SEZIONE III n. 01810/2011, concernente la demolizioni delle opere edili eseguite per ristrutturazione di un immobile, in via Arco Chiesa Vecchia n.19, non hanno più coltivato il ricorso con la richiesta di fissazione di un’udienza.
Pertanto il Consiglio di Stato, ha ritenuto perento il ricorso, dopo aver provveduto a comunicare alle parti costituite, in data 3 marzo 2017 e 7 marzo 2017, l’avviso di perenzione ultraquinquennale, e che lo stesso è stato da queste ricevuto tramite p.e.c., nella stessa data di trasmissione.