Nei mesi scorsi avevamo chiesto al sig. Vincenzo Vittorio Zagami di raccontarci la sua storia personale e di aiutarci a fare luce sui tanti “misteri molfettesi“. Avevamo chiesto di mostrarci documenti, diffide e sentenze delle tante storie che racconta sulla sua pagina FB (spesso slegate tra loro). In particolare ci avrebbe fatto piacere leggere le sue denunce contro i suoi detrattori. Per esempio, una sua eventuale querela per diffamazione nei confronti di Marco Travaglio che lo ha definito “un volgare truffatore, pluripregiudicato con varie condanne alle spalle“; oppure sapere come è andata a finire, o come sta procedendo, un processo nelle aule giudiziarie di Alessandria dove è imputato “per esercizio abusivo della professione”. Poi il 12 ottobre scorso, in seguito a una sua richiesta, gli abbiamo concesso il diritto di replica mettendo a sua disposizione il nostro blog ma, da allora, non è pervenuta alcuna notizia.
Invece è notizia di ieri che il nostro concittadino Zagami si è messo nei guai. Per anni ha frequentato i Tribunali interpretando il ruolo di penalista. Il 19 novembre invece in Tribunale ci è finito come imputato. Ce lo racconta Simona Lorenzetti dalle pagine del Corriere della Sera di Torino del 20 novembre 2020
“Le accuse sono di truffa ed esercizio abusivo della professione forense. Lui si chiama Vincenzo Vittorio Zagami, ha 55 anni ed è originario di Bari. Questo non è il suo primo guaio con la giustizia, sparse lungo lo Stivale – infatti – altre Procure stanno indagando o hanno indagato su di lui. Il suo nome compare sui giornali ormai da decenni: l’apice della fama lo aveva raggiunto nel 2002, quando avrebbe tentato – così raccontano le cronache – di accreditarsi come testimone oculare della tangente da un miliardo e mezzo di euro nell’affare Telekom Serbia. Circostanza che lui ha sempre negato.
A Torino a metterlo nei guai è una vicenda che ha meno il sapore della spy story. In sostanza, Zagami avrebbe assistito – senza averne titolo – una signora di origine romena accusata di abusi nei confronti della figlia minore. L’avvocato – tra il 2015 e il 2016 – la difende durante le indagini preliminari e l’incidente probatorio, poi a dibattimento. Al processo, però, si scopre che il penalista non aveva alcun titolo per indossare la toga. Zagami non ha «l’abilitazione». Il pubblico ministero Francesco Pelosi gli contesta che la sua iscrizione nella Sezione speciale degli Avvocati Comunitari a Roma è stata revocata nel 2015 e che l’iscrizione all’Ordre des Avocats au Bureau de Nice è «insufficiente di per sé ai fini di esercitare la professione forense in Italia». Da qui la seconda contestazione, quella di truffa ai danni della giovane mamma romena che oggi è assistita dall’avvocato Davide Vettorello.
Stando alle indagini, Zagami avrebbe raggirato la donna spacciandosi per avvocato e si sarebbe fatto pagare diverse parcelle per le sue prestazioni: circa 1.200 euro, ai quali va aggiunta una macchina lavapavimenti del valore di 650 euro. Questa mattina – 19 novembre -, l’uomo avrebbe dovuto presentarsi davanti al gip Luca Fidelio per l’udienza preliminare. Ma attraverso il suo legale, Stefano Tizzani, ha fatto pervenire una memoria con la quale dichiara di vivere in Francia e di non potersi mettere in viaggio a causa della pandemia dovuta all’emergenza Covid. Una giustificazione che nei fatti non rappresenta un vero legittimo impedimento. Ma il giudice ha comunque valutato che fosse opportuno rinviare l’udienza al prossimo 11 febbraio in base al principio di «contenere gli spostamenti» proprio per evitare il propagarsi del virus. Nel frattempo, la prescrizione è stata sospesa”.
La stessa notizia viene ripresa dalla redazione di Torino de “la Repubblica” con un articolo di Sarah Martinenghi – “E’ un falso avvocato”: a processo Zagami, l’inesistente mister X del caso Telekom Serbia.
In attesa dell’11 Febbraio 2021 il nostro blog è disposto a pubblicare tutti gli scoops sui misteri molfettesi del sig. Zagami, in particolare quelli in cui sono coinvolti militari e donne misteriose; naturalmente ogni notizia deve essere accompagnata da documentazione idonea all’accertamento della veridicità dei fatti. Anche se non siamo abituati a queste modalità di denuncia. In mancanza di tutto questo faremo noi una ricerca e cominceremo a raccontare la sua storia personale e “professionale”. I molfettesi hanno bisogno di avere punti di riferimento affidabili e non falsi “eroi” popolari, specialmente quando questi ultimi fanno uso della diffamazione e della delegittimazione delle persone e delle Istituzioni.
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Buongiorno, sono Vincenzo Zagami e vi Ringrazio di questo articolo perché non solo non vi è una rinvio a Giudizio ma ciò che non è raccontato dal vostro presunto Blog è che vi è una inchiesta penale contro il magistrato ed altri soggetti che hanno promosso questa inesistente azione cercando di dare screditare il sottoscritto Vincenzo Zagami . Non è un caso che ancora una volta si parli di Telekom Serbia o del Padre di Renzi ove Zagami non è mai stato indagato anzi è il soggetto che ha fatto emergere la condotta penale rilevata dalla magistratura. In questo contesto si mette in moto la FABBRICA DEL FANGO ed ecco che senza alcuna verifica e senza contradditorio vengono fuori pubblicazioni come quella odierna . Voi non volete la verità , Voi volete solo il fango e quando si schiacciano i piedi ai servi dei potenti o agli stessi potenti questo è il risultato . Difatti il responsabile del Blog non contatta Zagami e non pubblica le mie replica . La macchina del Fango è in azione .