L’avvocato ed ex consigliere regionale, arrestato con oltre cento persone lo scorso febbraio, è accusato di aver procacciato voti per la moglie Mari Lorusso al Comune promettendo anche ai clan denaro, favori e posti di lavoro – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

La Dda di Bari ha chiesto la condanna a dieci anni di reclusione per Giacomo Olivieri, avvocato ed ex consigliere regionale, da febbraio in carcere con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso.

La richiesta di pena è stata depositata al termine della requisitoria dei pm Fabio Buquicchio e Marco D’Agostino, nella quale è stato ricostruito il presunto sistema messo in piedi per sostenere l’elezione della moglie di Olivieri, Maria Carmen Lorusso, al Comune di Bari nel 2019.

L’avvocato – è l’ipotesi accusatoria – avrebbe chiesto aiuto agli esponenti di alcuni clan di Bari (dai Parisi-Palermiti, ai Montani, agli Strisciuglio), in cambio di denaro, favori e posti di lavoro.

Insieme ad Olivieri, hanno scelto il rito abbreviato le persone che rispondono della stessa accusa di voti di scambio politico-mafioso, mentre la moglie Mari e il suocero oncologo Vito Lorusso vengono giudicati con rito ordinario.

In questo filone processuale sono imputati anche decine di affiliati ai clan Parisi e Palermiti di Japigia, compresi Eugenio Palermiti e Savino Parisi, con i figli Giovanni e Tommaso, per i primi tre sono stati chiesti vent’anni, 16 per Tommy il cantante. Sedici anni e 4 mesi la richiesta per Tommaso Lovreglio, nipote di Savinuccio, che avrebbe stretto accordi con Olivieri in vista delle elezioni.