Conclusa oggi la requisitoria del pubblico ministero Giuseppe Maralfa. Richieste pene da 6 mesi a 2 anni e 8 mesi per gli altri imputati.
Il pubblico ministero Giuseppe Maralfa
di La Redazione (www.molfettalive.it/…)
Si è conclusa questa mattina la requisitoria del pubblico ministero Giuseppe Maralfa nel processo "Amato +5".
La procura della repubblica ha chiesto per il principale imputato Pino Amato, consigliere comunale e vice presidente del consiglio, la pena di 3 anni di reclusione.
Amato è accusato di aver creato, assieme agli imputati Pasquale Mezzina, Girolamo Antonio Scardigno, Gaetano Brattoli, Vito Pazienza e Giovanna Anna Guido, una presunta rete di contatti a fini elettorali.
I reati di voto di scambio, abuso d’ufficio e falso ideologico, a vario titolo, sarebbero stati commessi tra il gennaio 2004 e il 11 ottobre 2005, periodo durante cui Amato ricopriva la carica di assessore alla polizia municipale nella giunta di Tommaso Minervini.
I presunti voti raccolti, secondo Maralfa, sarebbero stati utilizzati nelle elezioni amministrative del 2006 dallo stesso Amato e nelle regionali 2005 a favore del consigliere regionale Massimo Cassano.
Le altre pene richieste vanno dai 6 mesi chiesti per il broker assicurativo Brattoli, l’ex consigliere Scardigno e l’ufficiale di polizia municipale Mezzina ai 2 anni e 7 mesi per Pazienza, miltante di una lista civica cittadina. Per De Michele, ex dirigente comunale, la procura ha chiesto 1 anno e 3 mesi. Due per la rappresentante legale istituto di Vigilanza La Securpol s.r.l. Guido.
Nel processo si sono costituiti parte civile il comune di Molfetta, rappresentato dall’avv. Maurizio Masellis, e Matteo d’Ingeo, rappresentato dal legale Bartolomeo Morgese.
A breve ulteriori dettagli dell’udienza celebrata in mattinata nel tribunale di Trani.