MOLFETTA – Un’inchiesta che ruota intorno alle elezioni amministrative del giugno 2005
di Antonello Norscia (www.lagazzettadelmezzogiorni.it/…)
Ultima udienza istruttoria per il «Processo Amato», con la deposizione testimoniale di Massimo Cassano, candidato ed eletto consigliere regionale nelle liste di Forza Italia alle elezioni di giugno 2005. Dopo un paio di udienze in cui il teste è stato assente per impedimento, il pubblico ministero Giuseppe Maralfa non ha rinunciato ad interrogarlo nonostante la rinuncia espressa, invece, dalla difesa di Gaetano Brattoli (broker assicurativo che avrebbe sostenuto la campagna elettorale di Cassano) imputato assieme all’ex assessore all’Annona del Comune di Molfetta Pino Amato e ad altre cinque persone nel processo sulla disinvolta gestione delle sanzioni amministrative e sul voto di scambio per le elezioni amministrative 2006 di Molfetta.
Tra i fatti contestati, la presunta consegna di Brattoli ad Amato e all’esponente di Forza Italia Girolamo Antonio Scardigno, di circa 2.500 euro, che, secondo il pm, sarebbero stati utilizzati «per ottenere da non identificati elettori di Molfetta il voto a vantaggio del candidato Cassano». Quest’ultimo rimase estraneo all’inchiesta perché non risultò che fosse consapevole della dazione di quelle somme per la sua campagna elettorale.
La consegna della presunta «mazzetta», ritenuto dagli imputati un mero rimborso spese, fu «monitorata» da agenti della Digos. All’appuntamento giunse anche un’auto di servizio del senatore Antonio Azzollini, sindaco di Molfetta, che non era a bordo dell’auto, né comunque presente all’incontro, tant’è che l’indagine non lo toccò. Peraltro tra le parti civili è costituito anche il Comune con l’avv. Maurizio Masellis.
Sul banco degli imputati siedono, a vario titolo, anche il dirigente dell’ufficio commercio del comune Vincenzo De Michele, il maresciallo di polizia municipale Pasquale Mezzina, Vito Pazienza e Giovanna Guido, legale rappresentante de «La Securpol Srl».
Tra i fatti oggetto del processo, la riduzione di alcuni verbali di sanzioni amministrative elevate dalla polizia municipale, i rapporti tra l’ex assessore Amato e la polizia municipale, la gestione degli spazi pubblici degli ambulanti, nonchè una serie di diversi favoritismi che sarebbero stati mirati alla promessa di voto per le elezioni amministrative 2006, a termine delle quali Amato risultò il consigliere più suffragato, eletto nella lista Popolari per Molfetta (sostenitrice della candidatura del sindaco Antonio Azzollini) e poi rappresentante della neonata Italia di Mezzo.
Oltre a Cassano nell’udienza di oggi sono attesi a deporre gli ultimi testi indicati dalle difese. Quindi il Tribunale di Trani (Cesarea Carone, Francesco Messina, Lorenzo Gadaleta) fisserà le date delle udienze dedicate alla requisitoria ed alle arringhe.