Il vero candidato sindaco prestanome di questa campagna elettorale

Il vero candidato sindaco “prestanome” di questa campagna elettorale è stato Tommaso Minervini, rappresentante di una coalizione di centro-destra “sinistra”, e non di centro-sinistra, utile per tutte le stagioni elettorali. Tommaso Minervini è stato eletto al secondo turno di ballottaggio con soli 13.800 voti; lui vorrebbe essere il sindaco di tutti ma in realtà è il sindaco delle sue liste civiche che non hanno confermato neanche i 15.000 voti del primo turno.

Invece il vero vincitore di questa tornata elettorale, senza neanche candidarsi, è stato Saverio Tammacco che,  prima ancora della proclamazione del neo sindaco Tommaso Minervini, batte i piedi, ed ottiene da Emiliano la nomina nel consiglio di amministrazione della società “Puglia Sviluppo S.P.A.”, una macchina mangia soldi e di consenso che invece andrebbe chiusa subito. A Tammacco non interessano gli assessorati, a lui piacciono i posti di gestione con cui governare e ampliare il proprio consenso.

Ricordiamo ancora una volta, per i più distratti, come nasce il “ticket” Tammacco-Minervini. Nel 2013 Saverio Tammacco milita nella coalizione di centro-destra e viene eletto consigliere comunale nella lista del “Popolo della Libertà” con 1195 voti. Nel 2015, nella consultazione per l’elezione del Consiglio Regionale, Tammacco si candida nella lista “POPOLARI” in appoggio alla candidatura di Michele Emiliano, mettendo insieme 3.205 voti solo a Molfetta ma, nonostante i 9.000 voti totali, non riesce ad entrare in Consiglio Regionale. Nell’ottobre del 2015 Tammacco invita a Molfetta il governatore Michele Emiliano eletto con i suoi voti. In una sala gremita da circa 600 cittadini convocati, messi assieme in poche ore come riesce a fare solo chi gestisce pacchetti di voti, Saverio Tammacco ringrazia Emiliano e i circa 600 cittadini convocati; gli stessi cittadini che, per bocca di Tammacco, “sono stati i protagonisti del suo progetto politico che non aveva alcun colore specifico, rosso, blu, verde… no, nessun colore. Al centro c’erano le persone che non avevano il coraggio di guardare negli occhi i figli e dirgli che questo paese, questa regione non può offrire alcuna opportunità di lavoro, la classe dirigente politica non ha dato loro una sola opportunità. Quindi chi è la locomotiva? Chi è il conduttore? Chi può portare questa speranza sul territorio? E’ Michele Emiliano, e noi ti chiediamo “abbiamo vinto o abbiamo perso”?

Emiliano risponde: “Io e Saverio non ci conoscevamo e devo ringraziare Tommy Attanasio (esperto di liste civiche) per avermelo presentato dicendomi che era un’ira di dio, che sta sempre in mezzo alla gente e risolve tanti problemi. Caro Saverio sono venuto a dirti grazie per quei 9000 voti che per me sono stati importanti e non ti nascondo che non ho mai visto una riunione elettorale come questa dopo le elezioni. Posso dirvi che Saverio è importante per me e ci sono persone che ci hanno messo la faccia per lui e garantendo per lui. Le campagne elettorali “fatte a mano”, sapete cosa voglio dire, costano fatica.

Sono qui stasera per dirvi che questa storia continua e che la campagna elettorale non è chiusa ma è appena iniziata. Prendo l’impegno di continuare questo cammino con te e con i tuoi amici, 9.000 voti sono un patrimonio inestimabile. Hai ragione tu, senza distinguere tra destra e sinistra, io sono dalla parte di chi si vuole impegnare. Con Saverio ci siamo ritrovati su questo tipo di politica, fatta di cose semplici, fare poche cose ed avere schiena dritta.

Quindi Saverio ti invito a dare vita a quella rete di liste civiche, devi trasformare questo gruppo di amici in una grande lista civica che abbia te come leader politico popolare.”

E Saverio così ha fatto, ha rimescolato il mazzo e ha messo sul tavolo le carte scambiando fanti e regine di cuori con assi di bastone e cavalli di razza. La ciliegina sulla torta l’ha messa l’ex prefetto Nunziante che è venuto a Molfetta, per conto del Governatore a scegliere Tommaso Minervini, come candidato sindaco di questa brodaglia politica primordiale.

Naturalmente Tammacco accetta la candidatura di Minervini e dichiara: “Tommaso è la persona migliore che potessimo scegliere. Sa amministrare, ha uno sguardo lungimirante sul mondo, è una persona perbene e altamente qualificata. Una persona concreta, senza ambizioni e interessi personali, che sa come risolvere i problemi della città. E noi saremo con lui. Una vera squadra. Lui è l’uomo migliore in questo momento a cui affidare la fascia di capitano.

E il capitano Minervini, prestanome di Tammacco, Emiliano e del PD molfettese ha vinto; Tammacco si è sistemato, ma il bello deve ancora arrivare.

Il neo sindaco Minervini che manuale userà per la formazione della giunta? Porterà in giunta i figli e parenti prestanome? Oppure nominerà assessori i burattinai delle liste civiche? E’ impensabile che sceglierà una terza ipotesi che escluda le due precedenti perché non avrebbe più una maggioranza nel giro di poche ore, come ha rischiato a poche ore dalla sua acclamazione se non fosse arrivata la nomina di Tammacco. Comunque al di là della critica politica, più o meno fantasiosa, auguriamo buon lavoro al sindaco Tommaso Minervini e da lunedì si riprende l’opposizione critica e costruttiva della cittadinanza attiva.

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Servizio di Roberto Straniero su Telesveva

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