LIBERA PUGLIA
I vigneti confiscati secondo la legge di iniziativa popolare n.106/’96 promossa da Libera, sono siti in contrada Santa Barbara e Valesio e da quest’anno vengono seguiti da tecnici di Slow Food e coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica per portare sulla tavola delle famiglie italiane un prodotto genuino, buono e giusto. Nei prossimi mesi, assieme ai terreni di San Pietro Vernotico e Mesagne, saranno destinati alla cooperativa sociale che si costituirà dopo la selezione dei soci tramite il bando pubblico in scadenza il 21 settembre prossimo.
Il progetto "Libera Terra Puglia", sulla scorta delle analoghe esperienze siciliane e calabresi, rappresenta un caso concreto di riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie attraverso l’applicazione della legge 109/’96 che colpisce i patrimoni criminali accumulati illecitamente. Sin dall’approvazione della legge e attraverso la costruzione di reti tra società civile, istituzioni e imprese, Libera è impegnata nel promuovere buone prassi per la gestione dei beni confiscati, perchè questi, frutto di violenza, crimine ed oppressione, vengano restituiti alla comunità e siano occasione di sviluppo e riscatto per l’intero territorio. E’ la mafia che restituisce il maltolto.
La villa di Totò Riina a Corleone, oggi diventata una scuola, i terreni di Bernardo Provenzano e Giovanni Brusca nei quali si produce olio e grano, le conserve prodotte con gli ortaggi coltivati sui terreni confiscati alla ‘ndrangheta, la Casa del Jazz che a Roma ha trovato sede in una villa appartenuta alla Banda della Magliana: sono soltanto alcuni dei casi di assegnazione che la 109 ha potuto permettere. In particolare, acquistando i prodotti agricoli provenienti dalle cooperative Libera Terra e distribuiti in tutti gli Ipercoop e nelle botteghe del commercio equo e solidale, ogni cittadino può constatare i risultati ottenuti dallo Stato e dalla società civile in questi anni difficili di lotta alla mafia. Sono simbolo della riappropriazione del territorio da parte della comunità, del riscatto civile e dell’impegno di tanti perchè non si perda mai la speranza nel cambiamento. È per questo che l´olio, il miele, le marmellate, la pasta, i ceci, il vino e gli ultimi tarallini pugliesi provenienti dai terreni confiscati alla mafia hanno un sapore in più: quello della legalità.
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Info: Raduno alle ore 5.30 presso il Palazzo di Città di Torchiarolo.
I terreni confiscati sono in contrada Santa Barbara e Valesio. Seguire la mappa in allegato.
Per informazioni:
Alessandro Leo 349.7417950