La stampa nazionale torna ad occuparsi di Molfetta e delle armi chimiche. Questa volta è il giornale della Legambiente, LA NUOVA ECOLOGIA che si occupa delle conseguenze della guerra e dedica l’inchiesta del mese al problema delle tonnellate di armi a caricamento chimico affondate durante la seconda guerra mondiale e che minacciano l’ecosistema italiano, mentre le bonifiche procedono a rilento. Nell’inchiesta si analizza la situazione delle acque dell’Adriatico, del Tirreno e di alcuni laghi. Secondo gli esperti dell’Istituto nautico di Forio (Ischia), gli arsenali di armi chimiche andrebbero ricercati nel triangolo che ha per vertici Bagnoli, Ischia e Capri, dove Goletta Verde è approdata nelle scorse settimane per chiedere analisi accurate. Dalle acque dei mari a quelle dei laghi i veleni continuano a inquinare l’Italia. Un esempio è quello del lago di Vico dove dopo anni di omissioni e ritardi è giunta la notizia dell’inizio della bonifica della Chemical City; una notizia che premia l’impegno di Legambiente e di quelle associazioni che da alcuni mesi, riuniti insieme a noi nel Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche, chiedono a gran voce che si trovi una soluzione definitiva a questo drammatico problema, che al di là delle singole vertenze territoriali ha ormai assunto la dimensione di una vera emergenza nazionale.
Nel luglio scorso Francesco Loiacono, giornalista de " LA NUOVA ECOLOGIA " è stato a Molfetta e ha realizzato l'inchiesta che questo mese si trova nel mensile della Legambiente. All'inchiesta è abbinato un video che lo stesso giornalista ha realizzato nel porto di Molfetta e a Torre Gavetone intervistando oltre a Matteo d'Ingeo, responsabile territoriale del Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche, i due rappresentanti della Legambiente, Massimiliano Piscitelli e Paolo De Gennaro.