I primi disagi per i residenti del quartiere Madonna della Rosa non sono tardati ad arrivare dopo la chiusura della stradina che costeggia l’ex cementificio De Gennaro, attuale cantiere edile della ditta Lovino, comoda via di collegamento dell’intero quartiere con la Stazione Centrale.
Col forte temporale che si è abbattuto su Molfetta nelle prime ore della mattinata di sabato, i residenti sono rimasti “prigionieri” del mare d’acqua che scendeva a cascata dalle nuove zone residenziali inondando, da un lato via Terlizzi ed il sottopasso ferroviario, dall’altro via vecchia Madonna della Rosa. Era impossibile raggiungere il centro della città e la Stazione a piedi. La viabilità pedonale è diventata a dir poco impraticabile a causa dell’elevato livello dell’acqua piovana raccoltasi come un’enorme lago in prossimità della curva che costeggia la ferrovia all’altezza del traliccio-antenna. L’unica soluzione era quella di ritornare a casa ed aspettare che spiovesse. Dopo ore, con l’uscita del sole, ritornando alla curva citata, abbiamo constatato che a servire la raccolta dell’acqua piovana ci sono solo cinque pozzetti tra l’altro ostruiti da carte, erbacce e rifiuti in genere. Cinque pozzetti che sono assolutamente insufficienti a garantire il drenaggio dell’acqua piovana soprattutto con l’estendersi del quartiere e delle nuove costruzioni.
A riprova di quanto detto basterebbe farsi una passeggiata lungo via vecchia Madonna della Rosa ed arrivare all’incrocio con via Berlinguer per constatare l’assenza totale di altri pozzetti che, se ci fossero, arginerebbero a scaglioni l’acqua proveniente dalla campagna e garantirebbero il corretto funzionamento dei cinque già esistenti, purchè puliti. A chi il dovere di risolvere il problema?
di Maria Laura Scala