“Aspettando Godot“… siamo finalmente giunti al “finale di partita” e sceglieremo anche la nuova “poltronasifà” per il nuovo sindaco (o commissario), perché la poltrona che è in dotazione nella stanza del sindaco, al Palazzo di Città, è stata requisita da Tommaso Minervini (detto Molfetta). Ha dichiarato che è sua anche la poltrona, oltre che la città.
Questo invito non piacerà a chi non la pensa come me, ma il messaggio non è rivolto a loro, ma ai tanti cittadini che si sono astenuti al primo turno perché insoddisfatti di tutto.
In questo ultimo appuntamento, per il “voto utile“, sarò molto breve perché tutto quello che c’era da dire è stato detto, non in campagna elettorale, ma nel blog del Movimento Liberatorio; nel senso che in questi ultimi cinque anni è stata martellante l’attività di denuncia che è stata rivolta a questa amministrazione. Non ci sarebbe spazio e tempo per elencare tutti i temi affrontati; se volete approfondirli il Blog del Liberatorio vi aspetta (in coda solo una piccolissima parte).
Un link però lo suggerisco, basterebbe questo, per capire che l’unico obiettivo di questa campagna elettorale rimane sempre lo stesso, mandare a casa Tommaso Minervini. E’ chiaro che per farlo è necessario votare il dott. Pasquale Drago. Non ho mai cambiato idea, e i dubbi espressi nel 1° e 2° vademecum sono ancora validi.
L’esito di questa campagna elettorale non sarà quello definitivo, per il cambiamento, è solo il passaggio utile per interrompere la continuità della peggiore amministrazione che Molfetta abbia mai avuto. Quello che accadrà dopo non mi interessa, non mi interessano le anatre zoppe, o con le stampelle, non mi interessano gli inciuci e la compravendita dei consiglieri; è chiaro, non nel senso che li approvo, ma che diventano secondari rispetto all’obiettivo primario e se ci saranno sarò il primo a denunciarli.
Nella ormai nota intervista di settembre 2021 intravedevo solo due strade all’orizzonte per cambiare la storia della nostra città. La prima era l’auspicabile intervento della Magistratura per azzerare l’attuale Giunta con un commissariamento lungo utile per eliminare ogni sedimento di corruzione, malversazione, infiltrazioni malavitose e condizionamenti criminali all’interno del Palazzo di città; la seconda strada auspicava un progetto politico simile al “Percorso” degli anni ’90, che avesse una visione a lunga scadenza fino alle elezioni 2027.
Dal momento che nessuna delle due strade si è concretizzata, ci rimane l’unica carta utile da giocare. E se poi si realizzerà quello che narrano i replicanti di Tommaso Molfetta, ben venga, vuol dire che io avrò preso due piccioni con una sola fava (rimanendo in tema ornitologico).
Votando Pasquale Drago, mandiamo a casa l’attuale sindaco; e se Drago non riuscirà a costruire nei tempi utili un progetto reale di governo della città, chiaro e trasparente, senza inciuci e cambi di casacche, ok… ben venga il Commissario Straordinario (ma potrà accadere?). Allora si vada ad azzerare tutto e si ricominci dove avevamo lasciato… alla primavera molfettese del ’94, coltivando le piante giovani, tagliando le erbacce infestanti e accompagnando, con cura, la fioritura dell’albero del cambiamento.
Se tutto questo non dovesse accadere… ben venga l’intervento della Cavalleria!
VOTIAMO
di Matteo d’Ingeo
*******
Lettera aperta al sindaco Tommaso Minervini e richiesta delle sue dimissioni
Promemoria per i consiglieri di opposizione per la seduta del Consiglio Comunale del 28.06.2021
Nuova lettera aperta al sindaco e consiglieri. Armi, droga e macchine di lusso nel nuovo video con protagonisti molfettesi
Operazione “Fantasia al potere”. Mazzette, telefonini e lavori al lido privato. Tutti i nomi dei 34 indagati.
Molfetta, la consigliera e i post-it con i soldi da spartire: “Dobbiamo incassare”
La lunga storia del porto “insabbiato”
Perché le acque portuali, in prossimità del cantiere del nuovo porto, sono torpide e melmose?
Il “coraggio dei fatti” del sindaco, ma non contro gli abusivi
Il padrone del Gavetone e i 30 anni dall’omicidio Carnicella
Fanfare e contributi elettorali, la “cultura” al servizio della politica
L’inaugurazione del “Park Club”, una storia annunciata e mai contrastata dalle opposizioni.
Quando si parla di sostenibilità ambientale, bisogna anche denunciare le centrali elettriche che si costruiscono in zona agricola di pregio
Velostazione? Dopo due anni di abbandono, facciamo finta di inaugurarla e poi si vedrà.
Anche a Molfetta i fuochi d’artificio accompagnano le scarcerazioni?
Anche la Polizia Locale strumentalizzata e usata per la campagna elettorale del sindaco T.Minervini
Molfetta, matrimonio in Cattedrale con cavalli e fanfare: indagano Carabinieri e Polizia locale
Qui, nella “zona velenosa”, comandiamo noi… “sbirri bastardi”
Il Sindaco revochi o sospenda, in autotutela, le autorizzazioni dei due chioschi in Cala Sant’Andrea
La cittadinanza attiva ci mette la faccia, ora tocca alle istituzioni e alle forze dell’ordine
ecc, ecc,…