fonte: http://bari.repubblica.it – di MARIA GRAZIA FRISALDI
Maxi-sequestro di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa due milioni e mezzo di euro, in applicazione alla normativa antimafia. E’ quello effettuato a Foggia, dalla guardia di finanza, che ha applicato i sigilli a 50 box, 14 appartamenti, quote societarie di quattro imprese e otto automobili all’esito di un’inchiesta, coordinata dalla Procura di Foggia: venti gli indagati, tutti foggiani, denunciati a vario titolo di usura, estorsione, detenzione abusiva di armi, ricettazione e abusivismo bancario e finanziario. Tra loro, anche alcuni soggetti legati alle principali famiglie della mafia foggiana.
Le indagini hanno permesso di fare luce su un vasto e ramificato giro usurario presente in città, che aveva coinvolto, soprattutto, artigiani, piccoli imprenditori e persone in gravi difficoltà economiche impossibilitate a rivolgersi ai normali canali creditizi. Le fiamme gialle hanno scoperto l’applicazione di tassi usurai che spaziavano dal 25 al 6.800 per cento su base annua, su prestiti in denaro contante, quantificati in oltre 200mila euro, nonché su oltre 500 casi di cambio-assegni a titolo oneroso. Gli accertamenti patrimoniali effettuati dalle fiamme gialle hanno accertato che i patrimoni degli indagati erano il frutto delle attività illecite perpetrate nel tempo (o del reimpiego dei relativi proventi), oltre alla totale sproporzione tra i beni accumulati e i redditi dichiarati.
A seguito del sequestro preventivo di beni, alcuni indagati avevano presentato ricorso, nei giorni scorsi, al tribunale del riesame, che ha confermato il sequestro ordinato dal gip. L’intero patrimonio, in attesa dell’udienza camerale, sarà gestito da un amministratore giudiziario e, in caso di successiva confisca, potrà essere impiegato per fini sociali.