
Si è concluso mercoledì con due condanne il rito abbreviato che ha portato in aula l’operazione "Black out".
L’11 aprile 2008 i Carabinieri eseguirono cinque misure cautelari, di cui due in carcere, e sequestri di beni per 6 milioni di euro. Usura, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale i reati a vario titolo contestati.
Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Trani, Margherita Grippo, ha inflitto tre anni di reclusione all’imprenditore Giacomo Germinario e 2 anni a Cosimo La Forgia, titolare di una tabaccheria e indicato dal sostituto procuratore Carla Spagnolo come “fiduciario” del principale imputato. A quest'ultimo la pena è stata sospesa.
Assolti gli altri imputati: Marianna e Damiana De Bari, rispettivamente moglie e cognata di Germinario, il marito di quest’ultima, Michele Picaro e Michele De Bari.
I due condannati dovranno versare una multa (8mila euro Germinario e 5mila La Forgia) e risarcire le parti civili, tre persone fisiche e l'associazione provinciale Antiracket, rappresentata in giudizio dall'avv. Angela Maralfa: a ciascuno di loro andrà una provvisionale di 5mila euro.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.