Il Liberatorio Politico ha presentato lo scorso 29 novembre al Commissario straordinario del Comune di Molfetta, il viceprefetto Biagio de Girolamo, una lettera in cui si chiede di valutare la legittimità della delibera di giunta n. 223 del 29 ottobre.
Si tratta di uno dei circa 70 atti approvati dall’amministrazione Azzollini poche ore prima delle dimissioni del sindaco-senatore.
La delibera contiene l’estensione di 2 anni (salvo revoca scritta e motivata) degli incarichi di chi – commenta il coordinatore del movimento civico, Matteo d’Ingeo, «opera quotidianamente nella macchina amministrativa e mette in atto gli indirizzi politici della Giunta comunale».
Le cosiddette “unità operative” sono state istituite nel 2002; la loro azione rientra nell’ambito dei settori comunali e viene messa in atto da dipendenti incaricati dai dirigenti.
Questo l’elenco delle unità, divise per settore. Affari legali: Ufficio Legale – Contenzioso del Lavoro; Territorio: Centro Storico – Ambiente – Ufficio Casa –Urbanizzazioni – Arredo Urbano – Spazi ed Aree Pubbliche; Affari generali: Gestione Personale – Amministrazione e Formazione Personale – Contabilità del Personale; Affari generali: Affari Istituzionali – Segreteria del Sindaco; Settore Economico-Finanziario: Bilancio e Contabilità – Controllo Gestione; Demografia-Appalti e Contratti: Acquisti e Appalti – Contratti e Concessioni Cimiteriali; Tributi e Concessioni Comunali: Contenzioso – Ruoli e Controllo Concessionario; Demografia-Appalti e Contratti: Elettorale – Stato Civile – Tempi della Città – Anagrafe e Statistica.
D’Ingeo si chiede il perchè della proroga degli incarichi di due anni, oltre «lo stretto necessario» dovuto al passaggio di consegne in Comune e sottolinea come parte della nomine provengano da quei dirigenti i cui rinnovi contrattuali sono stati già “bocciati” dal Commissario de Girolamo. Da qui la missiva indirizzata al commissario.