La finalità del bando, “di affidare in concessione l’area pubblica di proprietà comunale denominata “Park Club” al fine di garantire la fruibilità gratuita a tutti i cittadini dell’area de qua compreso il libero accesso al tratto di spiaggia pubblica” è veramente un bel progetto.
Ma (c’è sempre un ma), leggendo tutto il bando, di cui riportiamo solo alcuni stralci con gli omissis, ci sembra che sia stato tutto pensato e scritto su misura per alcuni concorrenti. In attesa dell’esito della procedura ci siamo inventati una storia, giusto per scherzare e ironizzare. Naturalmente ogni riferimento a fatti realmente accaduti o luoghi e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.
La storia si chiama “Il bando del Park Club intercettato” – di Matteo d’Ingeo.
Gli inquirenti ascoltano da molto tempo le centinaia di telefonate che ogni giorno giungono agli uffici comunali e un giorno la loro attenzione cade sullo scambio telefonico che avviene tra un Dirigente Comunale che sarà (D) e un cittadino, interessato con altri al bando comunale per la gestione del Park Club, che sarà (C). :
C: Buongiorno ingegnere, siamo interessati a presentare un progetto per la gestione del Park Club, però abbiamo dei dubbi sul bando. Può parlare al telefono, oppure siamo intercettati?
D: No tranquilli, tanto più di quello già detto al telefono in tutti questi anni non posso dire.
C: Ok. Intanto perchè avete previsto 2 o 6 chioschi? E se noi vogliamo fittare una o più tensostrutture amovibili, non si può fare?
D: Sentite quello sta scritto e a quello dovete attenervi senza chiedere altro; poi non l’ho deciso io, mi hanno detto di fare così e così ho fatto.
C: Allora possiamo fare un bel villaggio di “chiringuito“, color giallo, verde, rosso, o azzurro?
D: Scusate, ma cosa sono questi “cicringhiti”?
C: Ingegnere, si chiamano “chiringuito” e sono come quelli che voi chiamate “chioschi”, però volevamo farli di diversi colori, così giusto per creare allegria.
D: No, no, no! Devono essere bianchi in numero di due, poi se le cose vi vanno bene potete metterne altri ma al massimo sei.
C: E di che dimensioni?
D: “Le caratteristiche dimensionali e tecnico-costruttive previste dalle normative regionali di settore, da installarsi a cura del richiedente nel rispetto dei requisiti igienico sanitari previsti per l’attività da esercitarsi”…
C: Si vabbè, ma a quale normativa regionale di settore dobbiamo attenerci? Ci dite il numero almeno?
D: No, non serve poi si vedrà!
C: Ancora un dubbio ingegnere, nel bando avete scritto. “I chioschi dovranno essere conformi alle tipologie, caratteristiche e dimensioni previste dalle norme vigenti in materia di urbanistica, di igiene, ambiente, sicurezza”… Ma a quali leggi dobbiamo riferirci?
D: Scusate, ma voi siete di Molfetta o no?
C: Certo che siamo di Molfetta
D: E allora di che cosa vi preoccupate, tanto in questa città, si costruisce, si autorizza, si nominano i dirigenti senza tener conto di tutti questi cavilli urbanistici, di igiene, ambientali e di sicurezza. Ve lo dice uno che ha fatto il vicecomandante della Polizia Locale senza averne diritto.
C: Grazie Ingegnere, per la chiarezza, ora ci sentiamo più tranquilli per il nostro progetto. Grazie ancora per averci dedicato il suo tempo. Un’ultima cosa volevamo chiederle, visto che lei ci dato delle utili indicazioni, le chiediamo… e se facessimo i chioschi come quelli che avete autorizzato l’anno scorso in Cala Sant’Andrea, che erano bianchi, senza allaccio all’acqua potabile, con i bagni chimici e con tutte le luci colorate? Pensa che andrebbero bene?
D: Insomma, ora chiedete troppo, devo andare e ho da fare in ufficio, tra un po’ arriva la Guardia di Finanza a prendere altre carte e devo prepararle… comunque voi presentate la domanda al bando e poi me la vedo io… arrivederci.
C: Grazie, arrivederci…
