Un voto “LIBERATORIO” con Matteo d’Ingeo, in appoggio al candidato sindaco BEPI MARALFA

Perché un cittadino molfettese dovrebbe votare Matteo d’Ingeo per il consiglio comunale? Un uomo scomodo come tutti quelli che inseguono la verità a tutti i costi. Un intransigente come tutti quelli coerenti e fedeli nell’adempimento dei propri doveri. Un integralista come tutti quelli che aspirano ad attuare sani principi morali nella vita pubblica e sociale. Un”cane sciolto ” come tutti quelli che non hanno padroni e rifiutano di essere sudditi e clienti.

Ma soprattutto potrebbero sceglierlo perché è un uomo libero come chiunque merita di essere. Questo non basta? Serve forse un “Libro dei Sogni”? Un programma elettorale che, quasi mai realizzato, serve solo a fare demagogica propaganda?

La parola magica pare sia diventata “Pianificazione Strategica” di una città bella da vivere attraverso uno sviluppo sostenibile della qualità della vita, dell’ambiente, dei servizi, della cultura, del lavoro e dell’economia. Ma una città “solidale e accogliente” si realizza solo se ci liberiamo da un sistema di potere politico fondato sulle clientele e sul voto di scambio, dalla corruzione e dalla cattiva gestione della cosa pubblica.

Un VOTO LIBERATORIO dunque per liberare la città dalle pericolose contiguità tra politica e criminalità, dalle infiltrazioni malavitose nel tessuto imprenditoriale sano; liberare la città dalle “lobby” degli imprenditori palazzinari che non hanno mai investito e rischiato un centesimo del loro danaro, saccheggiando prima le tasche dei molfettesi e poi il nostro territorio, costruendo palazzi fatiscenti o abusivi con la compiacenza di amministratori e funzionari del Palazzo; liberare la città dal ceto politico affaristico e trasformista che mortifica l’operosità e la dignità dei cittadini molfettesi; liberare la città dall’illegalità e dall’abusivismo diffuso.

Viviamo una fase importante della storia della nostra città: siamo ad un bivio e dobbiamo scegliere se continuare a percorrere le vecchie strade o imboccare quella di una radicale trasformazione.
Molfetta ha bisogno di un nuovo e straordinario risveglio delle coscienze, di un autentico ed efficace protagonismo dei cittadini per costruire un progetto di sviluppo credibile della nostra comunità.

A questo punto mi riesce difficile parlarvi di quello che potrei fare di più da consigliere comunale perché credo che da circa trent’anni il mio impegno professionale e sociale in questa città sia stato profuso quotidianamente dentro e fuori le mura del Palazzo di Città. La mia presenza costante nei Comitati di Quartiere, Molfetta Vecchia e Piazza Paradiso, nel Comitato contro la centrale Powerflor e in tutto il lavoro svolto dal LIBERATORIO Politico, ha dimostrato come si può partecipare attivamente dal basso al governo della città. Aver dato un contributo tangibile alle battaglie di salvaguardia del territorio contro la speculazione edilizia e l’abusivismo di imprenditori spregiudicati, spero possa rappresentare una credenziale di affidabilità.
L’aver fondato insieme a mio fratello Vito e tanti altri amici il “TEATRERMITAGE“, negli anni’80, testimonia l’amore e la passione per la diffusione del teatro e della cultura. L’organizzazione di attività laboratoriali e di grandi eventi culturali ha dimostrato che la cultura può essere oltre che fonte di occupazione alternativa anche strumento per prevenire la devianza minorile e la dispersione scolastica.

Con l’Osservatorio 7 luglio sull’illegalità, che ho coordinato con orgoglio negli anni ’90, credo di aver contribuito insieme a tutti i suoi aderenti a liberare la città, almeno parzialmente, da veri e propri corpi estranei al tessuto sano e civile della nostra società. Le battaglie a favore degli inquilini dell’edilizia convenzionata, la lotta alla criminalità e allo spaccio della droga, le denuncie contro i falsi invalidi, contro gli appalti a trattativa privata e l’occupazione abusiva di strade e marciapiedi e tante altre battaglie civili fino alle campagne di educazione alla legalità rivolte ai giovani studenti della scuola dell’obbligo. Quell’impegno si è concretizzato nel 2010 con la creazione del Presidio molfettese dell’associazione contro le mafie “LIBERA“.

Per ultimo, come Consigliere Comunale, prima di essere eletto nel ’94, sono stato uno di quelli che si erano annodati il fazzoletto. Purtroppo i nodi sono rimasti ed è giunto il momento di scioglierli uno ad uno. Nodi che in questa città non hanno permesso alla politica di rigenerarsi ma che hanno contribuito a peggiorare quel degrado morale e sociale già molto preoccupante nel ’92.

Il mio impegno vuole ricominciare oggi nelle istituzioni, per portare a compimento un progetto perso per strada, recuperando il filo delle idee e la trama delle passioni per tessere insieme il futuro della città.

E’ giunta l’ora di riprendere il cammino, convincere gli indecisi, far venire dubbi ai convinti e allargare il bacino della partecipazione attiva e democratica. Riscopriamo la voglia di esserci e di contare di più con un VOTO LIBERATORIO.

Matteo d’Ingeo

Curriculum personale e certificato del casellario giudiziario QUI

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