Nei primi giorni di Gennaio avevamo temuto che il nostro mare fosse vittima di un’altra ennesima emergenza ambientale a cui siamo ormai rassegnati; dopo l’alga tossica, le bombe chimiche e i reflui scaricati a mare, vedere quella insolita e consistente schiuma oleosa persistere per molti giorni in più parti della nostra spiaggia ha creato non poche preoccupazioni. Vederla poi anche a pochi metri dal Torrione Passari in Cala Sant’Andrea è stato ancor più allarmante.
Abbiamo ricevuto altre segnalazioni che riferivano della stessa schiuma avvistata a Bisceglie, Monopoli, Polignano e San Giorgio a Bari. Mentre Daniele Marzella, del NUCLEO SUB MOLFETTA, ci forniva un video che registrava la strana schiuma sul litorale di Giovinazzo.
Ma il fatto che il fenomeno fosse diffuso non è bastato a rassicuraci perchè ci chiedevamo quale fosse la causa di quella schiuma. Abbiamo fatto le nostre ricerche in rete e abbiamo trovato una vasta gamma di fenomeni simili in Italia e nel mondo.
In Inghilterra a Blackpool, a pochi chilometri da Liverpool, accade che la schiuma trasportata dal vento cada come neve sulle strade della costa costringendo gli abitanti a chiudersi in casa perchè la schiuma è di consistenza oleosa e macchia i vestiti.
In Australia invece, così come mostra il video che segue, lungo la costa di Lorne (Victoria) il fenomeno si verifica una volta ogni tre-cinque anni; sul territorio si manifesta un’intensa e prolungata fase di maltempo accompagnata, ovviamente, da precipitazioni anche abbondanti che formano una densa e compatta schiuma che invade tutta la spiaggia anche per diversi chilometri. E i serfisti si divertono.
I campioni raccolti in queste zone non mostrano alcuna traccia di detersivi o sostanze chimiche, per cui rimane l’ipotesi che il fenomeno sia legato alla decomposizione delle alghe in particolari condizioni meteo-marine. E la nostra schiuma ha le stesse origini?