Un Inno alla Vita, contro tutti i veleni di Puglia e d’Italia

Si è tenuto oggi a Lecce un grande concerto nell’area ex Foro Boario. Erano presenti  sul palco rappresentanti del mondo della Sanità, della Cultura e delle Istituzioni. Tutti mobilitati per la difesa dell’ambiente e della salute, sempre più minacciati nel nostro territorio.
Di fronte alle emergenze ambientali e sanitarie che ormai da più anni stanno caratterizzando la Puglia, ed in particolare il Salento, la LILT di Lecce lancia una campagna di sensibilizzazione per la tutela dell’ambiente e della salute. Nella speranza che l’appello musicale faccia più breccia di tanti convegni scientifici e grazie alla piena adesione al progetto del gruppo dei Sud Sound System, dell’ensemble Notte della Taranta e di altri esponenti locali del mondo della musica e della cultura.
 Dal Salento si riparte per una mobilitazione per far riflettere Istituzioni e cittadini sulle drammatiche conseguenze che un errato modello di sviluppo socio-economico può portare al territorio ed alle popolazioni che in esso vivono. La LILT di Lecce attraverso il suo Presidente dott. Giuseppe Serravezza ha inviato al Presidente della Regione Puglia On. Nichi Vendola, al Presidente della Giunta della Provincia Sen. Giovanni Pellegrino, al Sindaco della Città di Lecce Dr. Paolo Perrone e ai Sindaci di tutti i Comuni del Salento (Lecce-Brindisi-Taranto) la lettera aperta che segue:

EMERGENZA AMBIENTALE E SANITARIA NEL SALENTO E IN PUGLIA

SCELTE ENERGETICHE: PERCHÈ DIRE NO ALLE CENTRALI A BIOMASSE

La LILT di Lecce, insieme ai tanti comitati, associazioni e singole persone che condividono e sottoscrivono questa lettera, sente urgente richiamare l’attenzione delle istituzioni sull’emergenza ambientale e sanitaria che ormai da tempo hanno raggiunto livelli di preoccupante gravità. Da oltre un decennio, infatti, nel Salento tutto, e nella provincia di Lecce in particolare, registriamo un’allarmante crescita dell’incidenza e della mortalità per tumore, specialmente di quelle forme che più si correlano con fattori di inquinamento ambientale. È peraltro risaputo che oltre il 90% dei tumori riconosce una causa ambientale.

Il Salento è di fatto il primo polo carboenergetico in Italia e, come tale, ne paga già il relativo prezzo in termini ambientali e sanitari. Di fronte ad una situazione ormai tanto compromessa, i nuovi insediamenti energetici programmati per questo territorio prevedono impianti a biomasse (messi sotto accusa da ONU, FAO, OCSE e dall’Agenzia europea per l’ambiente) le cui emissioni finirebbero per rendere ancora più drammatica quella che la stessa Agenzia europea per l’ambiente, prima citata, definisce già una situazione di catastrofe ambientale.

Pertanto, in aderenza ai dettami della Costituzione Italiana (art. 41), laddove si esplicita “…l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale…”, ogni agire politico, economico e sociale deve mirare ad uno sviluppo energetico sostenibile con l’ambiente. Occorre, in altri termini, che su questo fronte vi sia un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori sociali, soprattutto dei politici e degli operatori economici.

Nell’invocare urgenti ed efficaci interventi che rendano meno grave l’impatto ambientale dei tanti impianti industriali a rischio di cui è cosparso il Salento, diciamo NO a scelte energetiche che comportino ulteriori emissioni inquinanti nell’aria salentina già tanto compromessa.

Diciamo invece SI alle fonti energetiche veramente rinnovabili e pulite e a minore impatto ambientale: l’energia solare soprattutto (risorsa inesauribile) e l’energia eolica secondariamente.

Alle Istituzioni chiediamo quindi un forte e rinnovato impegno sul fronte delle politiche ambientali e di uno sviluppo socio-economico sostenibile. Chiediamo inoltre un fattivo e sollecito impegno per il lancio di una campagna di sensibilizzazione, di informazione e di educazione al buon uso e al risparmio energetico

Risparmio, riciclo, energia efficace e rinnovabile debbono ispirare ogni politica amministrativa e ogni comportamento privato per preservare quanto ancora può essere sottratto a distruzione, inquinamento e sfruttamento. E per salvaguardare la vita delle generazioni future.” da proporre con continuità per una vera e propria opera educativo/formativa di tutti, specie della popolazione giovanile.

E a Molfetta, quando i medici e gli artisti si uniranno alla mobilitazione del Comitato No Centrali?
Quando il Sindaco farà costruire la prima centrale nucleare della Puglia nella nostra zona ASI? E allora sì che non si potrà più ballare… caro Michele.

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