
Stamattina, dopo le due rapine del 23 novembre pomeriggio, nella tabaccheria di via Roma l’ennesima rapina, stessa dinamica. Un malvivente con pistola ha minacciato il titolare facendosi consegnare il denaro in cassa per poi dileguarsi nel nulla. Sia la tabaccheria che altre attività, dello stesso isolato, hanno le videocamere di sorveglianza, così come altre telecamere sono presenti lungo via Roma, via Magenta e via C.Alberto, quindi, se funzionanti, potrebbero rivelare qualche indizio sul malvivente e su eventuali complici.
La preoccupazione tra i commercianti molfettesi è alta e proprio in questi giorni del “black friday“, in cui ci dovrebbe essere più movimento nelle vie del centro, molti esercenti hanno paura per eventuali rapinatori di turno. Proprio per questo motivo in molti tengono la porta chiusa a chiave per un primo filtro degli avventori. E chi ha gli impianti di video-sorveglianza tiene sempre sotto controllo le immagini dei monitor per individuare in anticipo eventuali malintenzionati. Ma questo non è certo il modo più bello, che tutti vorrebbero, per lavorare serenamente. Qualche commerciante parla anche della presenza di taccheggiatrici, giovani donne che imperversano nel salotto buono di città, e qualcuna probabilmente proveniente dalla provincia.
All’orizzonte, nonostante la gravità del momento, l’amministrazione comunale tace e il presidente del consiglio comunale, ancora una volta, decide di non prevedere all’ordine del giorno del consiglio comunale di martedì 29 novembre, il rinnovo dei componenti del “Comitato comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali” per poi convocarlo urgentemente; cosa che non accade dal giugno 2019, nonostante si è perso il conto di richieste di convocazione.
Solo un’interazione tra istituzioni e cittadinanza attiva, se ben organizzata, può arginare questa nuova ondata di microcriminalità che non lascia ben sperare per il futuro. La crisi economica da una parte, e il fiorente mercato della droga dall’altra, sono sullo sfondo della scena criminale a Molfetta. Pertanto, per evitare che la città riviva l’esperienza degli anni ’90, bisogna fare presto e agire in sinergia, ognuno faccia la sua parte, in particolare le forze dell’ordine.
