Twiga a Otranto, il cantiere resta sotto sequestro: il Riesame conferma i sigilli per abusi edilizi

fonte: http://bari.repubblica.it – di CHIARA SPAGNOLO

Brutte notizie per il Twiga, lo stabilimento balneare in costruzione a Otranto, al quale aveva concesso il marchio Flavio Briatore. Il Tribunale del Riesame di Lecce ha confermato il sequestro probatorio disposto dal giudice Michele Toriello il 9 febbraio, validando in toto l’impianto accusatorio della Procura, che contesta una serie di abusi edilizi su uno dei pochi tratti ancora incontaminati a nord della città dei Martiri nonché il deturpamento dell’area e la violazione dell’ordinanza con cui la Capitaneria di porto inibiva transito, balneazione e pesca in quel tratto di falesia considerato ad elevato rischio idrogeologico.

L’inchiesta sul Twiga è nata nella primavera dello scorso anno e ha tagliato un primo traguardo nel maggio 2017, con il sequestro probatorio dell’area su cui erano stati realizzati i primi manufatti in vista dell’inaugurazione prevista nell’estate passata. Nel primo filone d’inchiesta furono indagati il titolare della società Cerra Mimmo De Santis (noto imprenditore turistico e presidente di Federalberghi Salento) e il progettista dell’opera Pierpaolo Cariddi, fratello dell’allora sindaco Luciano e poi divenuto sindaco a sua volta.

A seguire, la Procura ha disposto una consulenza tecnica sul progetto, al fine di verificare la corretta interpretazione della norma sugli accessi al mare, utilizzata dal Comune di Otranto per giustificare la presenza di strutture turistiche in aree tipizzate come ‘agricole’ nel Piano regolatore, come appunto località Cerra. La norma, in sostanza, consente di realizzare piccole opera a servizio della balneazione anche in zone che non sono a destinazione turistica, ovvero chioschi per la vendita di bevande e per il noleggio di lettini e ombrelloni. Stando a quanto verificato dal perito dei pm, però, la legge era stata interpretata in modo piuttosto ampio nel caso del Twiga, considerato che l’anno scorso era in corso la realizzazione di un lido extralusso, con tanto di bar, ristorante, piscina e pedane per l’accesso al mare.

Proprio in virtù di tale interpretazione troppo favorevole al costruendo lido, nella seconda fase dell’inchiesta sono stati iscritti nel registro degli indagati anche due dirigenti del Comune di Otranto (Emanuele Maggiulli dell’Area Tecnica e Giuseppe Tondo dell’Ufficio Ambiente) con l’accusa di falso.

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