Tutti gli sprechi del Petruzzelli, il dossier della Corte dei conti

Tutti gli sprechi del Petruzzelli il dossier della Corte dei conti

La relazione dei magistrati contabili che hanno esaminato il periodo che va dal 2007 al 2010. Nel mirino il reclutamento e i costi del personale. Buoni risultati dalla vendita dei biglietti

di GIULIANO FOSCHINI – bari.repubblica.it

Boom per le spese del personale, ma una buona performance con i biglietti grazie anche agli spettacoli nel nuovo teatro. Poca trasparenza e mancato rispetto dei vincoli di bilancio. E’ la radiografia dei bilanci della Fondazione Petruzzelli (dal 2007 al 2010, prima dunque che l’ente fosse commissariato) secondo la Corte dei Conti che, a metà agosto, ha depositato la relazione di controllo su tutte le fondazioni liriche italiane. “Il Petruzzelli – si legge nelle conclusioni dei giudici contabili – deve assolutamente assicurare il rispetto dei vincoli di bilancio e delle procedure nelle assunzioni di personale e nell’acquisizione di servizi e dei beni inerenti la produzione artistica. Va anche sottolineata la necessità di garantire una dotazione patrimoniale adeguata all’assolvimento dei compiti istituzionali”.

IL BUCO
“Nel 2010 – scrive la Corte dei conti – il bilancio di esercizio della Fondazione si è chiuso con un disavanzo pari a un milione e 874mila euro, ancora maggiore rispetto all’esercizio precedente. Il patrimonio netto, al contrario, si è incrementato attestandosi a 552.611 euro”. La Corte rimanda alla relazione dei revisori dei conti che “hanno richiamato l’attenzione sul rispetto dei vincoli di bilancio” e hanno censurato le “procedure nelle assunzioni di personale” invocando “una maggiore trasparenza nelle scelte operative e nelle strategie di spesa nell’acquisizione di servizi e dei beni inerenti la produzione artistica”. E’ stata inoltre invocata “una vigilanza su tutti gli impegni contrattuali, anche al fine di limitare i compensi degli artisti scritturati. E la necessità di assicurare una dotazione patrimoniale adeguata all’assolvimento dei compiti istituzionali”. La Corte segnala inoltre “il ricorso pendente attraverso il conferimento degli immobili da parte del Comune (“l’amministrazione ha conferito due immobili situati nel centro storico da ristruttura e utilizzare per l’esercizio della Fondazione”, cessione che ha consentito l’aumento del patrimonio netto) e la mancata istituzione di un fondo rischi con riferimento ai contenziosi in corso”.

I COSTI DI PRODUZIONE
A determinare il buco di bilancio nel 2010 è stato l’aumento dei costi di produzione. “Sono stati – scrive la Corte – maggiori dei ricavi, avendo registrato un aumento del 26,2 per cento”. In particolare vengono indicati i fondi spesi “per l’acquisizione di servizi, pari a sette milioni di euro, aumentati del 9,3 per cento. Il saldo tra proventi e oneri finanziari continua a risultare negativo”. Questo nonostante la Fondazione di Bari (grazie all’apertura del nuovo teatro ma anche a una buona programmazione della quale la stessa Corte rende merito nella relazione) sia una delle poche in Italia ad avere registrato un incremento importante nella vendita dei biglietti. “I ricavi per la vendita dei biglietti e degli abbonamenti è cresciuta del 120 per cento producendo un incasso di1.377.849 euro a cui bisogna aggiungere i ricavi da coproduzione che sono stati pari a 313mila euro”. In riferimento agli spettacoli “la Fondazione – si legge ancora nel documento – riferisce che gli spettatori sono stati 20.488 nel 2007, 24.660 nel 2008, 26.389 nel 2009 e 37.496 nel 2010. La programmazione lirica ha prodotto 17 rappresentazioni sia nel 2007 che nel 2008, mentre nel 2009, stagione che ha visto la nascita della prima edizione del Festival del Maggio Barese, e “una rassegna musicale composta da novità della distribuzione sinfonica e cameristica da nuovi allestimenti operistici della Fondazione di particolare rilievo musicale” sono stati allestiti 21 spettacoli, saliti a 25 nell’esercizio 2010″.

IL COSTO DEL PERSONALE
E’ questo il centro del problema secondo la Corte dei conti. Troppi assunti e in troppo poco tempo. “La consistenza numerica del personale si è notevolmente incrementata attestandosi a 143 unità nel 2009 e a 266 nel 2010” con un incremento del 90 per cento all’incirca. Nello specifico nel 2010 nella pianta organica del Petruzzelli (a proposito: il contratto delle Fondazioni prevede anche la 15esima per alcune figure professionali) erano presenti 78 figure del personale artistico, 157 di “personale tecnico e servizi vari, 30 come personale amministrativo. Sulla base di questi numeri, “il costo complessivo del personale” è aumentato del 62 per cento nel 2008, del 76 nel 2009 e del 65 nel 2010. Troppo per i giudici contabili che segnalano anche, oltre agli stipendi, la presenza “di rimborsi di spese diverse sostenute dai collaboratori”. La Corte segnala anche la differenza rispetto alle altre fondazioni, dove il costo del personale incide meno rispetto a Bari e soprattutto nessuno (ma è anche vero che Bari era l’unica Fondazione a nascere sostanzialmente ex novo) ha avuto incrementi paragonabili a quello di Bari: i costi per il personale sono ovunque in calo tranne a Santa Cecilia (+1), Verona (1,4) e al San Carlo di Napoli (3,4) mentre al Petruzzelli aumenta del 65 per cento. “In uno scenario caratterizzato dalla tendenziale riduzione della contribuzione pubblica – sostengono i giudici contabili – appare evidente la generale esigenza di ricercare nuovi flussi di ricavo anche attraverso nuove forme di sponsorizzazione e partnership, sia locali, sia nazionali sia internazionali, e al contempo di perseguire un adeguato contenimento dei costi delle fondazioni. E’ di conseguenza – concludono – urgente assicurare una più proficua utilizzazione del personale, sia riducendo i relativi costi attraverso il meccanismo del turn over sia verificando la possibilità di svolgere attività di lavoro autonomo con le esigenze produttive delle fondazioni”.

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