Truffe agli anziani: la denuncia di una lettrice

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Riproponiamo questo post del dicembre 2008 perchè potrebbero esserci dei collegamenti con il tentato scippo avvenuto in via Immacolata in cui è rimasta vittima l’anziana signora 90enne. Uno dei protagonisti arrestati potrebbe essere lo stesso che in veste di operatore di una nota associazione di volontariato molfettese diventava basista di numerose truffe messe in atto a danno dei malcapitati anziani.
Chiediamo collaborazione a tutti i cittadini che potrebbero fornire notizie in merito.

di La Redazione – Molfettalive.it

Con le truffe, soprattutto per chi è più esposto a questi rischi come gli anziani, occorre sempre tenere gli occhi aperti.

Sul tema arriva la segnalazione di una lettrice, «nella speranza di divulgare la notizia a scopo informativo e di allerta: anche i miei nonni ieri sono stati vittima della classica truffa agli anziani finita nel migliore dei modi, senza gravi conseguenze». 

«Questa gente – scrive la lettrice – conosce bene tutte le nostre abitudini, gli orari dei nostri spostamenti, le attività quotidiane ed i pochi intervalli di tempo in cui i nonni sono soli. 

Tra le ore 18 – 19 di ieri sera mia nonna, over 80, è stata gentilmente fermata sulle scale del palazzo di casa (zona rione Paradiso) al rientro dalla spesa quotidiana da una signora giovane, benvestita, modi gentili, bionda che si è presentata come addetta delle Poste Italiane che doveva consegnare un bonus postale a mia madre. 

Per dare maggior credito a questa bugia le ha detto che aveva appena concluso la consegna di un analogo bonus ad una vicina di casa. 

La truffatrice conosceva benissimo l’organizzazione delle giornate in famiglia: gli orari in cui mio nonno va in dialisi in ospedale, che mia madre lo accompagna e lo riprende dopo la terapia, il giorno di ritiro della pensione del nonno e l’addetto di famiglia delegato, gli orari in cui io vado da loro. 

Ha finanche simulato una fantomatica, mai avvenuta, telefonata sul cellulare di mia madre che in quel momento assisteva il nonno in ospedale, con cui avrebbe fatto finta di parlare e prendere accordi per il rilascio di soldi per il ritiro di questo bonus postale. 

La chiamata si è conclusa con una rassicurante quanto falsa certezza che i miei familiari stavano di lì a poco rientrando a casa, così da salire le scale del portone fino al 3°piano dell’immobile e continuare la truffa sulla soglia dell’ingresso dell’appartamento dei nonni senza destare alcun sospetto. 

La truffatrice ha richiesto alla nonna prima 100 euro e 50 euro della pensione ritirata nel mese in corso; le avrebbe indicato sulle 2 banconote un codice alfa/numerico contraddistinto dalla S**** dicendo che tutte le banconote della pensione erano state appositamente contraddistinte da questa lettera alfabetica per il rilascio del bonus da ritirare il giorno dopo in Posta. 

Ovviamente il tutto è falso in quanto tutte le banconote di qualsiasi importo sono contraddistinte dalla lettera S + codice numerico in quanto S indica la <SERIE> e Poste Italiane smentisce e diffida tassativamente da qualsiasi attività porta a porta di addetti postali incaricati a rilascio di bonus o al ritiro di soldi. 

Nel frattempo è rientrato il marito della vicina di casa e all’improvviso questa persona ha licenziato la conversazione con mia nonna, ha preso i soldi ed è andata frettolosamente via». 

Sul sito della Polizia di Stato è possibile consultare un vademecum di consigli, informazioni e attività di prevenzione a favore delle persone anziane per aiutarli a prevenire le truffe o i raggiri di cui rimangono vittime: imbrogli sofisticati messi a segno da falsi operai o dipendenti dell’Inps, finti poliziotti o medici di inesistenti organizzazioni umanitarie e che potrebbero trarre in inganno anche le persone più attente. 

«Chiedo – conclude la lettrice – la solidarietà e l’attiva collaborazione dei cittadini, dei circoli ricreativi per anziani (dopolavoro, centri culturali della 3° età, ecc.), attività commerciali (bar, alimentari, parrucchieri, ecc.), parrocchie affinché stampino e pubblichino questo vademecum nelle loro attività e sedi a scopo informativo e di prevenzione. 

Non rimaniamo indifferenti di fronte a tutto ciò: collaboriamo e denunciamo chi approfitta della buona fede della gente più indifesa».

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