Truffa bonus edilizi a Bari, sequestri per 10 milioni e otto arresti: al centro la famiglia De Scala

Indagine di carabinieri e finanza: attorno alla famiglia di imprenditori baresi sarebbe stata costituita un’associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture false e alla commissione di altri reati utili per agevolare un fruttuoso progetto criminale – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

Una mega truffa sui bonus edilizi al centro delle indagini dei carabinieri e della guardia di finanza, che hanno portato all’esecuzione di otto misure cautelari e a sequestri di beni per circa dieci milioni di euro.

Al centro dell’inchiesta la famiglia di imprenditori baresi De Scala, attorno alla quale sarebbe stata costituita un’associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture false e alla commissione di altri reati utili per agevolare un fruttuoso progetto criminale. Gli arresti domiciliari sono stati disposti dalla giudice Antonella Cafagna per Maria Frappampina (65enne di Bari), Aniello e Michele De Scala (di 72 e 48 anni di Bari), moglie, marito e figlio. In carcere l’altro figlio, Giuseppe De Scala.

E ancora per Andrea Ragone (42 anni di Altamura), Vito Vischi (52 anni di Bari), il commercialista Alessandro Vigilante (46 anni di Bari), Giovanni Regina (53 anni di Bari), Francesco D’Ambrosio (52 anni di Bari). L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per tre volte a settimana è stato imposto a: Vito Aufieri, Francesco Labarile, Giuseppe Panza, Eugenio Traversa, Nicola Abrescia, Donato Petrara.

Il sequestro preventivo di denaro beni e utilità è stato disposto nei confronti di: F.D. Service srl (fino a 3,7 milioni), Megaservice srl (fino a 308mila euro), Vts Total Work srl (fino a753mila ), Dam servizi srl (fino a 631mila), Centro copie e servizi (fino a 1,3 milioni). Altri sequestri sono stati disposti nei confronti di Globalsystem, Megaservice, Esternamente Concept, Elleci Termoidraulica e Centro copie e servizi. In via subordinata, sarà effettuato il sequestro per equivalente a Giuseppe De Scala, Ragone, Vischi, Vigilante, D’Ambrosio, Frappampina, Annarita De Scala, Aniello De Scala e Regina.

I sequestri sono stati disposti perché – a detta della giudice – vi è la concreta possibilità che gli indagati possano polverizzare i patrimoni per sfuggire all’emissione di provvedimenti cautelari. In totale sono indagate 54 persone fisiche e otto società, per un totale di 62 posizioni. Le indagini, inizialmente coordinate dal pm Michele Ruggiero, sono state dirette dal procuratore Roberto Rossi e dal pm Giovanni Calamita, che hanno chiesto alla gip le misure cautelari.

I particolari dell’operazione sono stati illustrati dal procuratore della Repubblica Roberto Rossi, che ha nuovamente ribadito l’importanza di poter effettuare intercettazioni (telefoniche ed ambientali) per un periodo superiore ai 45 giorni che vuole imporre la legge. Accanto a lui il pm Giovanni Calamita, i comandanti provinciali dei Carabinieri e Guardia di finanza colonnello Gianluca Trombetti e Pasquale Russo; il comandante del Reparto operativo dell’Arma colonnello Dario Mineo, quello del Nucleo Pef della finanza colonnello Arcangelo Trivisani; il comandante del Nucleo investigativo Dario Di Iorio e quello del Gruppo tutela del mercato Pietro Lacarbonara

.L’inchiesta è nata nel settembre del 2021, durante un controllo nel comune di Palo del Colle nei confronti di due degli uomini poi arrestati, trovati in possesso di numerose carte di credito prepagate intestate ad altre persone. A seguire sono stati svolti perquisizioni locali, analisi documentali, indagini tecniche ed approfondimenti economico-finanziari, grazie ai quali è emerso che sono stati erogati bonus edilizi per 17 milioni grazie all’attestazione di dati non veritieri, quali la disponibilità di beni immobili inesistenti, ovvero appartenenti a soggetti estranei ai fatti, nonché l’esecuzione di lavori edili di rilevante entità, in realtà mai effettuati.

I crediti sarebbero stati successivamente ceduti a un inconsapevole intermediario abilitato consentendo la monetizzazione del relativo controvalore (oltre 13 milioni di euro al netto delle commissioni trattenute dall’operatore), che veniva poi versato su conti correnti nella disponibilità del sodalizio criminale. Al fine di occultarne la provenienza e impedirne il tracciamento, l’illecito profitto sarebbe stato quindi trasferito, sotto forma di pagamento di retribuzioni dei dipendenti ovvero di false fatture emesse proprio con riferimento all’esecuzione dei fittizi lavori edili, sui conti di altre società compiacenti o su carte prepagate, da cui poi sarebbero stati effettuati prelevamenti presso vari Atm.

I prestanome – circa 40 – ai quali veniva chiesto di cedere l’identità digitale (per effettuare a loro nome le richieste di accesso ai bonus) venivano scelti tra persone nullatenenti, alle quali venivano corrisposte in cambio cifre tra i 5 e i 600 euro. Stando a quanto si dicevano due indagati in un’intercettazione, il gruppo era capace di movimentare circa un milione al mese. Il procuratore Rossi ha evidenziato anche l’importanza dell’aggressione patrimoniale ai bei illecitamente accumulati, ricordando che nell’ultimo triennio sono stati sequestrati 100 milioni di profitti illeciti.

articoli correlati:

“Alert delle banche in ritardo”: così è stata possibile frode da 100 mln sul bonus edilizia a Bari

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi