Il Consiglio di Stato ha accolto, per la seconda volta, il ricorso del pm di Bari Renato Nitti contro la nomina a procuratore di Trani del collega Antonino Di Maio. I giudici hanno dichiarato la nullità della delibera del Consiglio Superiore della Magistratura «per elusione del giudicato». Ai giudici amministrativi il magistrato barese, difeso dagli avvocati Aristide Police e Vittorio Triggiani, si è rivolto lamentando l’inottemperanza da parte del Csm della precedente pronuncia del Consiglio di Stato dell’ottobre 2018, che aveva già ravvisato vizi di legittimità per eccesso di potere nel provvedimento di nomina di Di Maio. La questione tornerà quindi all’attenzione del Csm che dovrà procedere alla nuova nomina.
Il plenum del Csm, nel febbraio 2019, ha riconfermato Di Maio. A quel punto Nitti ha proposto un nuovo ricorso dinanzi al Consiglio di Stato per l’ottemperanza della precedente sentenza ritenendo che il Csm non aveva «nuovamente proceduto ad una comparazione effettiva tra i candidati» con particolare riferimento alle «molteplici esperienze professionali del dottor Nitti» che «il plenum non risultava aver davvero soppesato».
E, per altro verso, alla esperienza di Di Maio come procuratore capo di Nicosia, che aveva assunto «dominante rilevanza in ordine alla nomina, laddove in precedenza era stata inequivocabilmente considerata dal medesimo Csm del tutto inidonea a costituire un indicatore di attitudine».