
Il provvedimento del tribunale di sorveglianza di Roma toglie gli arresti domiciliati all’ex boss dopo 26 anni. Nel 2008 la scelta di collaborare con la giustizia dopo una lunga detenzione. E’ stato un sicario del clan Brancaccio, in cella ha iniziato un percorso di conversione religiosa – fonte: palermo.repubblica.it
L’anno scorso, il tribunale di sorveglianza di Roma aveva rigettato la richiesta del suo avvocato di revoca degli arresti domiciliari, sostenendo che il percorso di ravvedimento non era ancora giunto a compimento. La Cassazione ha annullato il provvedimento, e adesso arriva una nuova decisione dei giudici romani. Gaspare Spatuzza, 59 anni, autore delle stragi di mafia del 1992-1993, torna del tutto libero, anche se dovrà osservare alcune prescrizioni. Per cinque anni.

Spatuzza è oggi ritenuto uno dei collaboratori di giustizia più attendibili: nel 2008, è avvenuta la scelta di rompere con il suo passato di mafioso e sicario dopo un lungo colloquio con l’allora procuratore nazionale Piero Grasso. In carcere si è anche iscritto alla facoltà di Teologia, iniziando un percorso di conversione religiosa. Grazie a Spatuzza è stato scoperto il colossale depistaggio attorno alla strage di via D’Amelio: lui aveva rubato la 126 poi esplosa il 19 luglio 1992, e non il falso pentito Vincenzo Scarantino.

Spatuzza ha riportato condanne per circa quaranta omicidi, le sue dichiarazioni hanno aperto squarci di verità non solo sulle stragi, ma anche su omicidi irrisolti, e poi sulle complicità dei boss Graviano.