I carabinieri della sezione operativa della compagnia di Taranto, con il supporto di unità cinofile antidroga ed antiesplosivo del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (Bari), hanno dato esecuzione, nei quartieri Tamburi e Paolo VI del capoluogo jonico e nella città di Bari, a 8 provvedimenti cautelari (2 in carcere e 6 agli arresti domiciliari) emessi dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Procura della Repubblica di Lecce-Direzione Distrettuale Antimafia.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico, trasporto e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegali di armi. Si tratta della seconda fase di una inchiesta culminata nel mese di giugno 2017 nell’arresto di altre 13 persone per gli stessi reati.
Dall’attività investigativa è emerso che l’organizzazione criminale, che aveva la sua cabina di regia nel quartiere Tamburi di Taranto, gestiva un lucroso traffico di cocaina, marijuana, eroina e hascisc, acquistati in rilevanti quantità e con ingente impegno economico anche dalla provincia di Napoli, in particolar modo da Torre Annunziata, nonché dalla provincia di Bari. Uno degli arrestati, considerato a capo del sodalizio, in una conversazione intercettata dagli inquirenti si mostra consapevole di essere al “vertice di una famiglia di rango”.
E aggiunge: “Siamo una famiglia di sangue blu”. In carcere sono finiti il 35enne Cosimo Marinò e il 43enne Giovanni Romanazzi; ai domiciliari il 43enne Fabio Ferrigni, il 29enne Ignazio Albano, il 21enne Giuseppe Beneficio, il 24enne Francesco Masella, il 26enne Loris Giudetti, tutti di Taranto, e il 37enne Alessandro Laforgia (unico nativo di Bari).