Tangenti, 11 arresti in Puglia. Giannini indagato: l’assessore restituisce le deleghe a Emiliano

 

fonte: http://bari.repubblica.it/cronaca – di MARA CHIARELLI

I soldi della presunta tangente, 2mila euro in contanti, erano in una busta bianca nascosta sotto il tappetino della ruota di scorta. Quando il vicesegretario cittadino del Pd, Roberto Ottorino Tisci (ora in carcere), l’ha consegnata ad Austacio Domenico Busto, all’epoca vicesindaco di Acquaviva delle Fonti e attualmente assessore ai Lavori pubblici, quest’ultimo non ha avuto dubbi: ha chiamato il suo sindaco, Davide Carlucci, e insieme hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri.

Giannini indagato. Sono partite così, due anni fa, le indagini della Procura di Bari che hanno portato all’arresto di 11 persone (due in carcere e nove ai domiciliari) e a un obbligo di dimora per presunte mazzette in cambio di appalti. E che hanno toccato la Regione Puglia e in particolare l’uomo forte del governatore Michele Emiliano, Gianni Giannini, il cui nome è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Bari. Perquisiti anche gli uffici dell’assessorato in Regione.

Un salotto per la figlia. Un imprenditore di Polignano a Mare, Modesto Scagliusi, titolare del notissimo ristorante Grotta Palazzese e del salottificio Soft Line srl di Modugno – secondo quanto emerso dalle indagini – avrebbe ricompensato l’assessore regionale con arredi domestici per la figlia Giulia in cambio del suo interessamento per agevolare pratiche in corso con la Regione a beneficio del ristorante, riguardanti un finanziamento regionale da oltre 2 milioni di euro. Il finanziamento, nel quadro dei Piani integrati di agevolazioni al turismo, è stato concesso nel 2017. Obiettivo della presunta dazione di denaro sarebbe stata anche l’intercessione di Giannini, non andata a buon fine, presso la sovrintendenza ai Beni culturali di Bari per l’approvazione di un progetto di variante relativi ai lavori sul ristorante.

“Accuse infondate”. Giannini definisce “del tutto infondate” le accuse per le quali risulta indagato. In una lettera inviata al presidente Emiliano, nella quale restituisce le deleghe assessorili, Giannini si dice certo che “sarà rapidamente accertata la correttezza del mio comportamento e comunque la mia estraneità a qualsiasi illecito”. “Caro presidente – scrive Giannini – mi è stata notificata una informazione di garanzia per i reati di cui agli articoli 110, 318, 319 e 321 del Codice penale. Per quanto ho potuto evincere dall’avviso, si tratta di fatti distinti da quelli contestati a imprenditori, esponenti politici e funzionari pubblici con le ordinanze di custodia cautelare pure eseguite. Mi si contesta, in sostanza, di essere intervenuto a favore di due imprenditori, ricevendo in cambio non meglio specificate ‘utilità’, fra cui la fornitura di un ‘salotto’ in favore di mia figlia”.

Le deleghe restituite. “Si tratta di accuse del tutto infondate – prosegue Giannini – Come credo sia noto, e non solo in Regione, nella mia attività istituzionale non ho mai favorito nessuno, tantomeno per riceverne a mia volta favori o prebende di qualsiasi genere. Sono certo, pertanto, che anche in questo caso sarà rapidamente accertata la correttezza del mio comportamento e comunque la mia estraneità a qualsiasi illecito”. “Ritengo tuttavia doveroso – conclude – per ovvie considerazioni di opportunità politica, rimettere nelle tue mani le deleghe a suo tempo conferitemi”.

I progetti nel mirino. Due le inchieste che hanno smascherato autonome vicende corruttive relative ad appalti nei Comuni di Acquaviva delle Fonti, Altamura (dove è finito agli arresti domiciliari il sindaco di centrodestra Giacinto Forte) e Castellana Grotte. Agli atti inchieste ci sono anche intercettazioni ambientali, telefoniche e video, che avrebbero ricostruito cinque appalti truccati. Le presunte procedure pilotate riguardano la ristrutturazione del teatro comunale di Acquaviva delle Fonti (oltre 3 milioni di euro di fondi regionali), la progettazione e i successivi lavori per il depuratore di Acquaviva, i lavori di manutenzione di una scuola media di Castellana Grotte e i lavori per il depuratore di Altamura.

I soldi in Albania. Per questo appalto il sindaco Forte – chiamato nelle intercettazioni “il pediatra di Sammichele” per non renderlo riconoscibile – avrebbe accettato una mazzetta di 15mila euro dall’imprenditore albanese Bertin Sallaku, titolare della Besa Costruzioni srl (finito in carcere). Durante le perquisizioni eseguite contemporaneamente agli arresti, a casa di alcuni familiari dell’imprenditore (che nelle intercettazioni parlava con la sorella dell’urgenza di portare i soldi in Albania per metterli al sicuro) è stato trovato denaro contante per circa 300mila euro, già diviso in mazzette, che secondo gli investigatori baresi sarebbero state usate per pagare altre tangenti. Nel primo provvedimento cautelare si contestano due turbative d’asta e una istigazione alla corruzione del vicesindaco di Acquaviva delle Fonti. Al quale sarebbero stati consegnati 5mila euro (non accettati e anzi denunciati, come si è detto) e promessi altri 20mila euro da parte degli imprenditori Salvatore Fatigati e Tommaso Procino della Apulia srl, su istigazione del progettista Antonello Zampiello (tutti finiti agli arresti domiciliari) per ottenere l’appalto per i lavori di ristrutturazione del teatro comunale.

Gli altri appalti. Nella stessa ordinanza sono contestate due turbative d’asta: una relativa alla composizione della commissione che avrebbe aggiudicato l’appalto per il teatro (secondo la Procura concordata dagli imprenditori con i dirigenti degli uffici tecnici di Acquaviva e Gioia del Colle, rispettivamente Marco Cuffaro e Vito Raffaele Lassandro, anch’essi ai domiciliari) e l’altra riguardante la procedura negoziata per l’affidamento allo studio di Giovanni Francesco Boscia (arrestato con concessione dei domiciliari) della progettazione del depuratore di Acquaviva, grazie alla mediazione di un altro imprenditore, Nicola Valerio Lamanna, sottoposto a obbligo di dimora.

AGGIORNAMENTI

Giunta regionale, Giovanni Giannini torna assessore ai Trasporti e Lavori pubblici

L’assessore che si era dimesso a seguito di una vicenda di presunta corruzione torna in carica dopo l’archiviazione delle indagini. Giunta regionale, Giovanni Giannini torna assessore ai Trasporti e ai Lavori pubblici: con proprio decreto il governatore Michele Emiliano ha riassegnato le deleghe al consigliere regionale, dopo l’archiviazione delle indagini per presunta corruzione in appalti pubblici relativi ai comuni della provincia di Bari. Giannini si era dimesso nel luglio 2017 proprio per la vicenda in cui era rimasto coinvolto. Il gruppo Pd, attraverso la voce di Paolo Campo, commenta il rientro come “un’ottima notizia per la Puglia e la Capitanata e, ovviamente, per lui stesso, che ha superato nel modo migliore l’inciampo giudiziario. Serietà e affidabilità sono la sua cifra amministrativa che arricchiscono ulteriormente la non comune sensibilità politica mostrata nell’approccio ai temi dello sviluppo diffuso e dei servizi pubblici”. “La redistribuzione degli incarichi assessorili, ancora da completare, e la restituzione a Giannini dei dossier che ha istruito fin dall’avvio della legislatura regionale – aggiunge Campo -, di certo gioveranno al raggiungimento degli obiettivi strategici della programmazione. Inclusi l’aeroporto Gino Lisa di Foggia, il treno ‘tram’, la piattaforma logistica dell’area industriale Asi di Incoronata-Foggia, la viabilità dei Monti Dauni e del Gargano e quant’altro è incluso nell’elenco delle opere finanziate con il Patto per la Puglia e la programmazione comunitaria. Saranno due anni di intenso ed efficiente lavoro per offrire alle imprese e ai cittadini della Capitanata e della Puglia infrastrutture strategiche al rilancio diffuso e ramificato dello sviluppo territoriale”. Anche l’ASSTRA Puglia, Associazione delle Aziende di Trasporto, esprime soddisfazione nell’apprendere del ritorno di Gianni Giannini alla guida dell’assessorato ai Trasporti della Regione Puglia: “Nel ringraziare l’assessore Nunziante per il lavoro svolto in questi mesi – si legge in una nota – garantiamo all’assessore Giannini la collaborazione della associazione e delle aziende da essa rappresentate. Così come rivolgiamo un sentito ringraziamento al presidente della Regione, Michele Emiliano per l’attenzione prestata alle necessità del settore”.

fonte: www.leccesette.it

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