Tamponi Covid in Puglia, ecco l’elenco dei laboratori accreditati: 19 pubblici e 23 privati

Dovrà essere il commissario Arcuri a mandare ai medici di famiglia i kit per effettuare i cosiddetti tamponi rapidi: in Puglia dovrebbero arrivarne circa 100mila la prossima settimana. Ma – fa notare la Regione – si tratta di dispositivi ben diversi (e molto meno precisi) rispetto a quelli (pur basati sulla stessa tecnologia) che utilizzano le Asl. «Ma a prescindere da questo – dice l’assessore Pier Luigi Lopalco – più test si fanno e meglio è».

I test antigenici cercano la proteina superficiale del virus. I kit che saranno distribuiti ai medici sono «saponette» (si fa il tampone, si inserisce in una provetta e si attende).

Le Asl utilizzano invece delle macchine Poct che fanno sei test alla volta, in 15 minuti (24 l’ora) con una sensibilità sicuramente maggiore rispetto alle «saponette»: la Puglia ha già distribuito 60 macchine, altre 50 sono in arrivo. Servono per effettuare screening rapidi di massa, e in questo sono più versatili rispetto al tampone molecolare che comunque resta lo standard per la diagnosi della malattia.

Il capitolo tamponi tradizionali. «In Puglia la diagnosi è gratuita se richiesta da un medico del sistema sanitario pubblico, altrimenti è a pagamento», spiega Lopalco: la tariffa massima è pari a 80 euro.

La rete dei laboratori è composta da 42 strutture, di cui 19 pubbliche e 23 private (Lifebrain di Lecce, Mater Gratiae di Squinzano, Monteronese di Veglie, Biomedica di Parabita, Clinico Lab di Leverano, Forcina di Galatina, Ditonno e Cusmai di Bari, Cac di Foggia, Mardighian di Mesagne, Extralab di Bisceglie, Papagni di Trani, Pennetti di Barletta, Modeo di Avetrana e Ettorre di Statte): ce n’è almeno uno per provincia, e la Regione è disponibile ad ammettere nella rete tutte le strutture che rispettano i requisiti tecnologici. «I tempi di attesa dipendono dal carico di lavoro del singolo laboratorio privato», dicono dalla Regione spiegando che questo è un falso problema: chiunque ha un motivo diagnostico valido per eseguire il tampone, ovvero una diagnosi in caso di sintomi o contatto stretto con un positivo, lo ottiene infatti dalle strutture pubbliche gratis e in tempi compatibili con le necessità epidemiologiche. Ma, appunto, il tampone tradizionale «diagnostico» non deve essere confuso con quello «rapido» che serve per lo screening: se il test è positivo, viene comunque eseguito un tampone di conferma. Altro discorso è la lite tra i sindacati dei medici di base sui tamponi rapidi: non tutti li faranno, pur essendo obbligati dall’accordo contrattuale firmato in sede nazionale. 

Qui l’elenco completo dei Laboratori Rete regionale SARS-CoV-2 

fonte: MASSIMILIANO SCAGLIARINI – www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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