Strage di polpi a Giovinazzo. Fantasie e colpi di sole

Quello che leggerete di seguito rappresenta tre diverse modalità di interpretare e dare una notizia, ma pensiamo anche che il caldo possa giocare brutti scherzi.

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" Strage di polpi per i veleni .Colpa dei pescatori di frodo" -1

Cresce la preoccupazione a Giovinazzo per la moria dei molluschi. Si indaga anche sulla mucillagine: "Quest'anno non è in superficie ma è depositata sui fondali". Scagionata l'alga tossica

 

di CRISTIANO MARTI  

 

bari.repubblica.it

"Per la cattura dei polpi si utilizzano sempre più spesso prodotti chimici. Siamo convinti che sia stata questa la causa che ha provocato la moria dei molluschi sabato scorso". Inizia a far discutere il caso di Giovinazzo. Soprattutto dopo l'allarme lanciato da Pasquale Salvemini, ex coordinatore regionale del Wwf, secondo il quale dietro la morte delle decine di molluschi ci sarebbero i pescatori di frodo.

Tutto è cominciato sabato scorso quando un gruppo di bagnanti a Giovinazzo, nel tratto di spiaggia comunemente chiamato Trincea, ha allertato la guardia costiera dopo aver trovato decine di polpi morti sul fondale marino. Immediato l'allarme, con il prelievo a campione delle acque per capire quali siano state le cause della morte dei molluschi. Le prime ipotesi hanno riguardato l'alga tossica, la cui presenza era stata segnalata da diversi bagnanti nella zona intorno a Giovinazzo. Ma gli investigatori, a seguito dai controlli effettuati dall'Arpa, hanno escluso che sia stata questa la causa della moria. 

Anche perché, come sottolinea Lawrence Jemmett, veterinario della Asl di Bari, "la cosiddetta Ostreopsis ovata è presente in tutta la costa. Per questo sarebbe improbabile attribuirne l'effetto letale sui molluschi in un solo tratto di mare". "Al momento è difficile stabilire una causa per ciò che è successo  –  spiegano dalla guardia costiera di Giovinazzo  –  Non possiamo parlare nemmeno di batteri o di tossine, perché le acque sono campionate di frequente.

Anche se abbiamo avuto dai pescatori della zona diverse segnalazioni sulla presenza di mucillagini nel fondale marino".


Un fenomeno che, spiegano gli stessi agenti, fino all'anno scorso si era verificato solo in superficie. Si potrebbe allora attribuire all'inquinamento del fondale l'episodio di sabato scorso? Sul punto Salvemini avanza un'altra ipotesi: "Per la cattura dei polpi, l'uso di agenti chimici è in aumento. Sempre più spesso si utilizzano fitofarmaci. Prodotti utilizzati soprattutto in agricoltura, che vengono disciolti in acqua per stanare i molluschi". Una tecnica, spiega l'ambientalista, che oltre ad arrecare danni all'uomo, risulterebbe fatale per la flora marina. Soprattutto per l'uso smodato che ne viene fatto.

Sarebbe questa, dunque, l'ipotesi più plausibile rispetto al caso di Giovinazzo. Come confermato anche da Jemmett: "Dietro l'episodio di Trincea è molto probabile che ci siano i pescatori di frodo. Che per la pesca dei molluschi utilizzano in particolare solfato di rame, che attira i polpi fuori dagli scogli. È possibile quindi che i pescatori siano riusciti a pescarne qualcuno, mentre altri esemplari siano morti avvelenati".
"Quella dei cacciatori di frodo è un'ipotesi che andrebbe provata", spiega Mauro Sasso, consigliere regionale Wwf. Il quale, però, non nega la forte presenza di agenti chimici nelle acque pugliesi. Un dato di fatto che porterebbe ad allargare il discorso ai diversi episodi che nelle acque dell'Adriatico hanno allarmato gli ambientalisti.

"Indicativo  –  riflette Sasso  –  è il caso dei delfini spiaggiati. Da febbraio a luglio sono più di trenta gli esemplari morti che abbiamo ritrovato sulle rive di Trani, Bisceglie, Molfetta, fino a Santo Spirito e Mola di Bari. Diverse sono anche le segnalazioni che riceviamo sulla mucillagine che infesta le acque di Bisceglie e Giovinazzo. Per questo non escludo che la presenza di agenti chimici sia talmente forte da destabilizzare l'ecosistema. Un presenza che inizia ad essere fatale alla fauna marina". 

 

Lo strano caso dei polpi morti-2
www.giovinazzolive.it

La segnalazione parla di una vera moria di polpi sulla costa nord di Giovinazzo. Almeno venti piccoli molluschi adagiati sul fondale vicino alla riva, portati fin lì dalle correnti marine, secondo la denuncia dei subacquei della Scubacquarium.

Gli stessi che, stamane, hanno allertato anche l'Ufficio Locale Marittimo per un sopralluogo lungo la spiaggia nota come Trincea (nella foto). Anche perché il fenomeno è tutt’altro che frequente, per fortuna.

Cosa sia successo, poi, sulla spiaggia nord di Giovinazzo, è un mistero, nonostante i sub dell'associazione di Francesco Sblano, di polpi morti, ne hanno avvistati a decine.

«Sono polpi di dimensioni medio-piccole – hanno affermato i sub – le cui carcasse le ritroviamo adagiate sui fondali al largo, ma neanche tanto distanti dalla riva, in quel tratto di mare che è tra i più frequentati dai bagnanti giovinazzesi».

Le carcasse, almeno 20, «le abbiamo consegnate all'equipaggio di una motovedetta che ci ha raggiunti sul luogo del ritrovamento». I militari giovinazzesi, dal canto loro, hanno anche effettuato un’analisi a campione delle acque per capire cosa abbia ucciso i piccoli animali.

Nei giorni scorsi Giovinazzo è stata una delle città in cui era segnalata la presenza dell’alga tossica, che provoca leggeri e momentanei problemi respiratori. Ma gli investigatori escludono che ad uccidere i polpi sia stata l’alga.

«È possibile – ipotizzano i soci della Scubacquarium – che proprio l'innalzamento delle temperature del mare, lo stesso fenomeno che sta facendo proliferare l'alga tossica, sia alla base di quella che potrebbe essere definita una strage di polpi».

A conferma di ciò raccontano di come i fondali nella seconda metà di agosto cambiano di colore. Proprio in concomitanza non solo della fioritura della ostreopsis ovata, ma anche di altre alghe fino a non molti anni fa sconosciute nei nostri mari.

«Fino a tutto luglio – continuano – i nostri fondali erano bianchi. Da qualche settimana il loro colore è diventato marrone e gli effetti si notano anche in superficie. È probabile che quelle alghe tolgano ossigeno all'acqua facendo così morire i polpi più piccoli».

Potrebbe anche trattarsi, secondo le prime ipotesi, dell'inquinamento da iprite di quel tratto di mare intorno a Torre Gavetone dove rimangono ancora adagiati numerosi ordigni esplosivi del secondo conflitto mondiale.

Oppure, ultima teoria, alla base di questa anomala moria di polpi potrebbe esserci un altro batterio o una nuova tossina presente in quel tratto di costa, probabilmente non nociva per l’uomo. Saranno gli approfonditi accertamenti sui molluschi e sull’acqua a chiarire l’improvvisa moria.

Insomma a questo punto non si esclude nulla. Per ora, però, non resta che vigilare.

Lo strano caso dei polpi morti-3

corrieredelmezzogiorno.corriere.it

 

 

La segnalazione parlava di una vera moria di polpi sulla costa Nord di Giovinazzo. Almeno venti piccoli molluschi adagiati sul fondale vicino alla riva, portati fin lì dalle correnti marine, avevano denunciato alcuni bagnanti sabato scorso.

 

Gli stessi che avevano allertato anche la guardia costiera per un sopralluogo lungo la spiaggia nota come «Trincea». Anche perché il fenomeno è tutt’altro che frequente, per fortuna. Cosa sia successo, poi, sulla spiaggia Nord di Giovinazzo, è un mistero. Perché la capitaneria di porto di Giovinazzo di polipi ne ha trovati, in verità, solo uno. E’ per questo motivo che – come hanno spiegato ieri dalla capitaneria del centro a Nord di Bari- non sono stati effettuati né i prelevamenti dei molluschi né quelli delle acque per inviarli all’Arpa Puglia, per sottoporli alle analisi di rito. A questo punto non si esclude nulla.

Nemmeno che altri bagnanti abbiano pensato bene di portarsi a casa i polpi, per farne un’ottima insalata di mare. Alla faccia della moria di polpi. Per ora non resta che vigilare.

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