Il Presidio di Libera – Molfetta, dopo gli incontri pubblici di gennaio, torna a dialogare con la cittadinanza venerdì 4 marzo alle ore 18,30 nella Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico.
La manifestazione denominata "Dal bene confiscato al bene comune” intende attrarre l’attenzione dei molfettesi su un preciso interrogativo “Dal 2002 a Molfetta ci sono dei beni confiscati. Quale sarà il loro utilizzo?”.
Infatti, come non tutti sapranno, nella nostra città sono presenti cinque beni confiscati, ovvero un locale ad uso generico in Vico S. Alfonso 8, un terreno agricolo in Contrada Piscina Messere Mauro, e tre appartamenti, rispettivamente, in via Arco Catecombe n.12 – 14, vico I° S. Stefano 2 e via S. Nicola 48. Riassegnati al Comune dal 2002, sono stati, parzialmente, riutilizzati.
Il Presidio di Libera – Molfetta, dunque, con questa conferenza, intende sensibilizzare la cittadinanza sulla presenza di questi beni confiscati, ed inoltre portare all’attenzione dell’attuale Amministrazione la necessità di far chiarezza sulla loro assegnazione secondo la prescrizione della legge 109/96.
A rafforzare la legittimità di questa richiesta durante la serata ci saranno i racconti degli intervenuti. Si partirà dall’esperienza a livello nazionale nell’ufficio presidenza di Libera di Davide Pati, che parlerà dei risultati raggiunti con la suddetta legge e delle problematiche legate all’assegnazione e al riutilizzo dei beni confiscati. Si passerà poi all'esperienza anche locale, oltre che nazionale, di Cosmo Damiano Stufano, vice presidente nazionale di Avviso Pubblico e responsabile per l’associazione dell’area Beni Confiscati. Stufano con Avviso Pubblico si è occupato sia dei beni confiscati, e già riutilizzati, nella città di Giovinazzo che dell'azione degli altri comuni e delle istituzioni nella lotta alle mafie.
Per concludere, ci sarà l’intervento di Matteo d'Ingeo, rappresentante del coordinamento di Libera – Molfetta, attivo sin dai tempi dell'Osservatorio 7 Luglio nella lotta per il riconoscimento del sindaco Gianni Carnicella come vittima di mafia ed inoltre da sempre propositivo ed operativo sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata attraverso forme molteplici di associazionismo, cittadinanza attiva e movimenti politici.
Per informazioni utili sull’evento del 4 marzo, è possibile contattare direttamente il Presidio scrivendo all’indirizzo di posta elettronica [email protected].