Stamattina in Piazza Moro si è consumata l’esecuzione pubblica di Pino “Depresso”; il suo corpo è stato decapitato e lasciato in mostra al popolo. Tutti dovevano sapere, e vedere, che il pericolo per la pubblica incolumità era stato sconfitto. Questo lo possono far credere al popolo bue e servo come quello a cui si rivolgono, certi nostri governanti, quando vanno a comprare i voti per farsi eleggere. Ma la verità è un’altra. Il nostro Pino è diventato “Depresso”, e pericolante, solo quando un manipolo di incompetenti il 26 ottobre 2018 lo ha potato con mano maldestra e dopo, non contenti, hanno reciso parecchie sue radici per creare spazio al nuovo impianto di irrigazione.
Questo è un vero e proprio delitto e chiederemo agli organi competenti di individuare i responsabili per assicurarli alla giustizia. Un albero non è un insignificante pezzo di legno inerte, ma un organismo vivente che respira, cresce, fiorisce e invecchia naturalmente, ebbene a Pino “Depresso” questo non è stato concesso.