
COMUNICATO STAMPA
Il Movimento Liberatorio esprime solidarietà ai lavoratori dipendenti della Holding – Floricola Ciccolella che scioperano contro l’Azienda. Seguiamo da marzo la protesta dei lavoratori impiegati negli impianti floricoli di Terlizzi e Molfetta; l’avevamo già affermato allora e lo ribadiamo, che non è tutto oro quello che luccica in casa Ciccolella. La Borsa affari della Ciccolella S.p.a. è stata offuscata in quei giorni da un significativo sciopero dei dipendenti dell’azienda impegnati in una dura lotta contro pratiche e rapporti di lavoro ”feudali”, così si esprimevano in una conferenza stampa i vertici regionali della Flai-CGIL.; dichiaravano di aver aperto la vertenza aziendale per ottenere «la stabilità occupazionale e la trasformazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, il rispetto dei contratti di lavoro, il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro, il rispetto delle libertà sindacali, contro il lavoro nero e grigio, le evasioni contrattuali e contributive, il sottosalario, praticati dall’azienda”.
A quanto pare la Ciccolella S.p.a. tratta nello stesso modo anche i lavoratori degli impianti che sorgono nella provincia di Foggia, perché nel luglio scorso un quotidiano locale “Il Grecale” riportava una denuncia della Cgil sul “lavoro nero e diritti negati” dei lavoratori dell’Azienda Ciccolella. Si parlava di stipendi da 25-30 euro per 8-12 ore di lavoro e licenziamenti immotivati.
Il sindacato ha invitato la Regione Puglia al blocco di tutti gli eventuali finanziamenti pubblici in corso e la CONSOB a verificare i bilanci della società dal momento che si è in presenza di una società quotata in Borsa.
Noi non possiamo che essere d’accordo con queste considerazioni dal momento che abbiamo sottoscritto un significativo esposto insieme ad altri cittadini molfettesi sulla nascita di una centrale elettrica a nome di una delle tante “scatole cinesi” della HOLDING Ciccolella, la PowerFlor s.r.l.. Questa società anche se ha un suono che richiama la principale attività dei Ciccolella, in pratica è registrata due volte sul sito della Confindustria ed ha come “mission” la produzione, trasferimento, distribuzione e vendita di energia elettrica. E’ trascorso già un mese dalla presentazione dell’esposto e nei prossimi giorni chiederemo ufficialmente al Sindaco e agli altri nostri interlocutori notizie sulle verifiche da noi chieste.
Crediamo che il rispetto della legalità, dell’ambiente e dei lavoratori debba diventare una battaglia comune a tutti i cittadini, movimenti, sindacati e partiti, ma in questo momento il silenzio assordante di questi ultimi ci preoccupa e ci indigna. Ma ci indigna ancor più il silenzio degli altri sindacati.
Sono un operaio del GRUPPO CICCOLELLA,appartengo a quella insignificante minoranza(circa il 3 per cento),che ha scioperato,non per rivendicare diritti salariali e migliori condizioni di lavoro,ma il diritto ad usufruire di fantomatici(si perchè non li hanno descritti)privilegi;ciò ha diffuso l azienda tramite comunicato stampa.Fin qui nulla di indecente.Di indecente e vergognoso è invece il comunicato stampa diffuso dalla U.I.L.A,in cui manifestava tutta la sua solidarietà nei confronti della FAMIGLIA CICCOLELLA e biasimo per chi come noi , insignificante minoranza,tende gratuitamnte ad infangare l immagine di codesta FAMIGLIA. L opinione pubblica deve sapere,che questo sindacato è sulla busta paga dell azienda,e non solo:a questo sindacato è stato convogliato con la forza(con minacce di licenziamento)il restante 97 per cento dei miei colleghi.Tutto ciò che ho affermato trova conferma nella condanna emessa nei confronti dell azienda(atteggiamento antisindacale verso la c.i.g.l. e i suoi iscritti)