di ALDO LOSITO – www.lagazzettadelmezzogiorno.it
«Chiudi Andria- Spia altrimenti ci vendicheremo su di te, sulla tua compagna e sulla bella bambina che hai». Sono inquietanti le parole della doppia lettera minatoria, inviata a Paolo Nugnes, consulente informatico di Trani ma con i suoi più cari affetti ad Andria.
LE LETTERE – La prima missiva è arrivata venerdì all’ufficio tranese di Paolo Nugnes, e oltre al testo conteneva le foto della sua automobile, della sede lavorativa e dell’ingresso dell’appartamento. Ieri, invece, la seconda lettera è giunta alla casa: stesso testo ma con allegate le foto della compagna di Nugnes e della loro piccola bambina. Immediata la denuncia al commissariato di Polizia di Trani.
COS’È ANDRIASPIA – Dallo scorso agosto Paolo Nugnes è amministratore del gruppo «AndriaSpia» che ha costituito sul social network Facebook. Il gruppo è una maniera simpatica e concreta per mettere insieme un po’ di persone che parlino dei problemi in città. «AndriaSpia» è un gruppo aperto, ovvero gli interventi possono essere letti da tutti, ma per commentare bisogna iscriversi. Gli argomenti maggiormente dibattuti sono stati uno striscione contestato al festival Castel dei Mondi, la guerrilla marketing e una variante al piano regolatore. «Lo scopo di AndriaSpia – dice Paolo Nugnes – è quello di far accrescere la coscienza civica per combattere il malcostume».
LA MINACCIA – L’aspetto più preoccupante è che l’autore della minaccia non si sia limitato a scrivere. Le foto inviate con il testo, stanno ad indicare come si sia andato a scavare nella vita personale di Paolo Nugnes, che ha la sola colpa di coordinare gli interventi degli oltre trecento utenti iscritti. Il consulente informatico, infatti, non ha mai preso posizione su alcuna discussione ma ha solo dato la possibilità agli andriesi di esprimere le proprie idee.
L’ULTIMATUM – Nella lettera è chiaramente scritto che «AndriaSpia » dovrà essere chiuso entro le ore 12 del 30 novembre, altrimenti si passerà dalle parole ai fatti. «Spavento e rabbia sono le sensazioni che si alternano dentro di me – spiega Paolo Nugnes -. Non voglio esporre la mia famiglia, per questo motivo un’ora prima dell’ultimatum mi dimetterò da amministratore. Ma il gruppo continuerà ad operare perché su Facebook non è possibile chiuderlo». Intanto il numeroso popolo di internet ha espresso solidarietà a Nugnes e ha avviato una vera e propria indagine sociale per scoprire l’autore di questo vile gesto