Caro Sindaco Tommaso Minervini, le argomentazioni per giustificare la sua Ordinanza, che limita l’accesso alla Muraglia, non sono poi tanto diverse da quelle usate da chi millanta presunte zone di rispetto e passaggi privati in favore di non ben identificati cittadini che hanno domicilio in via Amente e che si affacciano sulla Muraglia pubblica.
E poi, caro sindaco, dopo aver ascoltato la sua suggestiva descrizione dell’adolescente che camminava sul parapetto della Muraglia, ci ha fatto venire in mente tante simili immagini. Ebbene si, abbiamo visto figure umane, forse adolescenti, e non gatti o ratti, camminare sul cordolo della terrazza del Torrione Passari, altri camminare sul bordo prospiciente il bacino portuale, della Banchina Seminario e San Domenico, altri camminavano sul bordo del parapetto del lungomare, di via Terlizzi e tante, tante immagini ancora; ma nessuno aveva voglia di suicidarsi. Ma se Lei è convinto di mettere in sicurezza i beni comuni, così come ha fatto per la Muraglia, faccia una nuova ordinanza e chiuda tutta la città, perché insicura. Inoltre se ha bisogno di documentazione di bisogni fisiologici espletati da umani, e animali, non c’è bisogno di acquisire foto da cittadini interessati, si faccia un giro e si convincerà che tutta la città ha bisogno di tutela ambientale e igienico-sanitaria, oltreché di sicurezza.
Domani mattina terzo appuntamento per firmare la petizione. In piazza Mazzini ore 10.00.