Blitz ‘Holy drug’, smantellate piazze di spaccio a Bari e nell’hinterland: i nomi dei 17 arrestati
Sono 17 le persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Bari nel corso del blitz ‘Holy drug’, che ha consentito di smantellare numerose piazze di spaccio nel centro di bari e nei comuni limitrofi.
Di seguito i nomi degli arrestati
Custodia cautelare in carcere
Larizzi Giorgio, nato nel ’90, Bellomo Alessandro, nato nel ’82, Milloni Sabino, nato nel ’94
Agli arresti domiciliari
Russo Vitttorio, nato nel ’96, Catalano Gaetano, nato nel ’96, Carriero Stefano, nato nel ’96, Ratti Nicola, nato nel ’95, Galasso Enzo, nato nel ’92, Carbonara Antonio, nato nel ’94, Tanzi Giuseppe, nato nel ’96, Milloni Giuseppina, nata nel 95, Mineccia Antonio Denis, nato nel ’97, Esposito Vincenzo, nato nel ’95, Maggiore Giuseppe Alessandro, nato nel ’89, Marino Valter, nato nel ’85, Portincasa Rocco ’88, Zucano Sebastiano ’99.
Smantellate ‘piazze’ dello spaccio nei quartieri di Bari: scatta il blitz, 17 arresti
fonte: www.baritoday.it
“Droga per le piazze della ‘Bari bene’: banda pusher in manette, presi ‘quelli di Gomorra”
E’ stata ribattezzata ‘Holy drug‘, dal soprannome di ‘Satana‘ con cui veniva indicato un soggetto di spicco tra gli arrestati, l’operazione portata oggi a termine dai finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Bari, insieme ad unità cinofile, che ha portato allo smantellamento di numerose piazze dello spaccio tra Bari e provincia.
Diciannove in tutto le ordinanze di custodia cautelare eseguite: in carcere nei confronti di 3 persone, ai domiciliari nei confronti di 14 soggetti e all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria di ulteriori 2 persone. Inoltre, ha consentito, nel corso delle stesse indagini, l’arresto di 7 responsabili (tra i quali un minorenne), colti nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, la denuncia a piede libero all’A.G. competente di 8 soggetti (tra i quali un altro minorenne) autori della medesima violazione, il deferimento alla stessa Autorità Giudiziaria di 1 soggetto per detenzione abusiva di armi e munizionamento. In ultimo, la segnalazione al Prefetto di Bari di 25 assuntori di sostanze stupefacenti di vario tipo. Complessivamente nel corso delle indagini sono state sottoposte a sequestro oltre 2 chilogrammi di sostanze stupefacenti tra cocaina, hashish e marijuana ed una pistola completa del relativo munizionamento.
Lo spaccio per la “Bari bene”: da Parchitello a largo Adua
Secondo quanto emerso dalle indagini, i pusher erano soliti operare principalmente dal tardo pomeriggio alle prime ore del mattino, nelle città di Bari, Triggiano e Noicattaro, in piazze di spaccio centralissime o note per essere frequentate dalla cosiddetta “Bari bene”, dal complesso residenziale “Parchitello” di Noicattaro al centro storico di Triggiano fino ad arrivare al centralissimo e ben noto negli ambienti della movida barese Largo Adua. Proprio qui gli spacciatori, approfittando degli spazi condominiali di un complesso di private abitazioni, avevano allestito – secondo l’accusa – un deposito di droga dal quale ritiravano le dosi da vendere proprio nel cuore della Bari “by night”. Uno dei dati più allarmanti emersi dall’inchiesta è poi relativo all’età degli assuntori, persone tra i 16 ed i 40 anni, a riprova di come la vendita degli stupefacenti fosse destinata anche a numerosi ragazzi di minore età. Durante le indagini, i militari hanno potuto documentare e ricostruire centinaia di cessioni di dosi destinate al consumo personale che hanno assicurato agli spacciatori un introito illecito pari a circa 100.000 euro.
“Quelli di Gomorra”: insospettabili con i nickname ispirati alla serie tv
Un’altra peculiarità dell’inchiesta “Holy drug”- sottolineano gli investigatori – è costituita da un denominatore comune alla gran parte dei destinatari delle misure cautelari: oltre alla loro giovane età, la circostanza per cui molti di loro sono incensurati e contraddistinti da profili di assoluta insospettabilità, dediti all’attività illecita in quanto attratti dalla prospettiva di un facile guadagno. Iscritti ai più diffusi social network, con fotografie e nickname mutuati da personaggi di una nota serie televisiva ispirata al narcotraffico nazionale ed internazionale. Gli arrestati, infatti, erano conosciuti negli ambienti giovanili del capoluogo con l’appellativo “Quelli di Gomorra”.
Le indagini
Le indagini, avviate nell’aprile 2017 e durate circa un anno e mezzo, hanno preso il via da una serie di elementi di interesse investigativo, attentamente acquisiti sul territorio e minuziosamente analizzati dai baschi verdi baresi, durante i continui servizi di pattugliamento svolti senza sosta in tutti i comuni dell’intera provincia e particolarmente orientati verso la prevenzione ed il contrasto dei reati connessi all’illecita commercializzazione di droghe di ogni tipo. Attraverso, poi, una lunga serie di appostamenti e pedinamenti e numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, svolte sotto la costante ed attenta guida della Procura della Repubblica di Bari, “è stato possibile – si legge nella nota diffusa dalla Finanza – non solo individuare tutti i soggetti che, a vario titolo, erano coinvolti nell’illecita rete di spaccio ma anche localizzare con precisione i canali di approvvigionamento e di “stoccaggio” dello stupefacente. Ne è emerso un modus operandi utilizzato dai pusher particolarmente efficiente e funzionale caratterizzato da un massiccio utilizzo delle più diffuse applicazioni mobili di messaggistica, così come dalla quasi totale assenza di riferimenti agli illeciti affari durante le rarissime conversazioni telefoniche le quali avevano luogo esclusivamente per concordare e per confermare imminenti e repentini incontri“.