I datteri sequestrati e distrutti dalla Capitaneria di PortoFoto: n.c.
Un cospicuo sequestro di datteri di mare è stato effettuato alle prime luci dell’alba di venerdì dagli uomini della Guardia costiera di Molfetta.
I militari hanno notato sulla banchina del porto dei movimenti sospetti e, intervenuti prontamente, hanno recuperato i molluschi, abbandonati da ignoti che si sono dileguati.
Il sequestro dei 7 chili di datteri ha sottratto al consumo un prodotto che avrebbe fruttato sul mercato un illecito e cospicuo guadagno.
Il dattero di mare è un mollusco bivalve che si insedia all’interno di rocce calcaree corrodendole mediante delle secrezioni acide che secerne da apposite ghiandole. Per la sua cattura è necessario frantumare le rocce con martelli e scalpelli. Inoltre, la sua crescita è estremamente lenta, e, per raggiungere la lunghezza di 5 centimetri, sono necessari da 15 ai 35 anni. Molti degli esemplari recuperati erano di eccezionali dimensioni che andavano dai 5 fino ai 9 centimetri.
È evidente quale sia stato il danno prodotto all’ambiente marino ed è per tale ragione che il consumo, la detenzione, il commercio e la pesca di tale mollusco sono vietati in tutti i paesi dell’Unione Europea ai sensi dell’art. 8 del regolamento (Ce) 1967/2006.
L’attività della Capitaneria ha portato nella stessa notte di venerdì a controlli in mare ai pescherecci intenti in attività di pesca a strascico. Un team ispettivo è, di volta in volta, salito a bordo delle unità da pesca per l’ispezione del pescato.
In un caso è stata accertata la cattura di esemplari di triglie sottomisura. Di conseguenza è scattata la denuncia penale del comandante dell’unità, il sequestro del pescato e l’attribuzione di 5 punti di penalità sulla licenza di pesca (al raggiungimento dei 18 punti è prevista la sospensione della licenza di pesca per 2 mesi).
Nell’ambito della stessa operazione i militari hanno sequestrato nel mercato ittico di Molfetta 30 chili di merluzzo sottomisura denunciandone alla procura i responsabili. Infine, è stato elevato 1 verbale amministrativo al conducente di un furgone-frigo per mancanza della documentazione sanitaria prevista per il trasporto di prodotto ittico.
Tutto il pescato confiscato è stato devoluto in beneficienza, tranne i datteri di mare che sono stati distrutti.
Prosegue, dunque, l’attività di controllo della Guardia costiera di Molfetta mirata al rispetto delle norme in materia di pesca e sulla filiera di commercializzazione dei prodotti ittici, con una particolare attenzione per la tutela e salvaguardia dell’ambiente marino di cui le capitanerie di porto sono da sempre le più attente “sentinelle”.