di Lorenzo Pisani (www.molfettalive.it/…)
Si scommetteva su eventi sportivi nazionali e internazionali nei centri di scommesse telematici sequestrati lo scorso 30 gennaio dalle fiamme gialle della tenenza di Molfetta. I particolari di “Kick off 2”, vasta operazione dei militari ai comandi del tenente Leonardo Rossi coordinata dal comando provinciale di Bari sono stati resi noti questa mattina in una conferenza stampa convocata nella procura della repubblica di Trani dal procuratore capo Carlo Maria Capristo.
La complessa e articolata indagine condotta dal pubblico ministero Giuseppe Maralfa ha posto i sigilli a tredici centri scommesse: quattro a Trani, due a Bisceglie, Minervino Murge e Ruvo di Puglia e uno a Barletta, Corato e Molfetta. Quindici le persone denunciate all’autorità giudiziaria per esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa, di cui due a Molfetta. Oltre ai centri di scommesse, sono stati anche sequestrati computer, l’intera strumentazione utilizzata, denaro e documentazione dell’attività di gioco.
L’assenza di concessioni per l’esercizio delle attività di raccolta delle scommesse, delle autorizzazioni ai sensi dell’art.88 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e di quelle telematiche è emersa anche grazie all’impiego di ausiliari di polizia giudiziaria che hanno effettuato le giocate alla presenza dei militari della tenenza molfettese.
La procura contesta anche il mancato uso personale del mezzo telematico per eseguire le giocate, che sarebbero invece intestate a terzi se non al titolare del centro. Questo ai danni sia dei centri scommesse regolarmente autorizzati dai monopoli di stato, sia dell’erario, per l’assenza di tassazione. Imponente il giro di affari delle agenzie sottoposte a sequestro preventivo, pari in media a circa 10mila euro al mese (25mila in quella molfettese).
Otto di queste sono da ricondurre a un bookmaker del Regno Unito con sede a Malta e cinque a società di scommesse italiane.
Un’operazione al tempo stesso a carattere repressivo e preventivo, come evidenziato dal generale di brigata Vito Straziota, che non ha escluso prossimi sviluppi delle indagini. Il settore delle scommesse clandestine è infatti spesso associato a infiltrazioni della malavita organizzata.