fonte: www.foggiatoday.it
Decapitanata la criminalità di San Severo, spezzate le sue ramificazioni nelle altre città d’Italia. Sono 50, infatti, gli arresti messi a segno all’alba, nell’ambito dell’Operazione Ares, messa a segno dalla polizia, che ha eseguito un provvedimento cautelare, emesso dal Tribunale di Bari, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Bari.
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Intercettazioni di La Piccirella e Nardino
I soggetti coinvolti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga, danneggiamento, reati in materia di armi, lesioni personali e tentato omicidio, aggravati dalle finalità mafiose. Il Tribunale, in particolare, accogliendo l’impianto accusatorio formulato dai magistrati della DDA barese, ha emesso un’ordinanza cautelare a carico, tra gli altri, di esponenti di primo piano delle famiglie mafiose La Piccirella e Nardino, egemoni nel territorio di San Severo, di cui sono stati ricostruiti organigrammi ed interessi criminali.
È la prima volta che viene contestata l’associazione di tipo mafioso (articolo 416 bis) alla criminalità organizzata sanseverese, riconosciuta come autonoma ed indipendente rispetto alle organizzazioni mafiose operanti a Foggia. L’inchiesta ha evidenziato il ruolo egemonico dei clan di San Severo nel traffico di droga in Capitanata e che la spartizione dei relativi, ingenti profitti costituisce un fattore di continue tensioni tra i diversi gruppi malavitosi che operano in quell’area. Le indagini, inoltre, hanno documentato il sistematico ricorso alla violenza per l’affermazione territoriale ed il conseguimento della leadership, nell’ambito di una cruenta contrapposizione fondata anche sull’eliminazione fisica dei rivali.
In tale contesto, sono stati anche accertati diversi episodi a chiaro sfondo intimidatorio, testimonianza del metodo mafioso usato dagli indagati, come nel caso del tentativo di estorsione in pregiudizio di un commerciante locale, la cui abitazione (oltre che l’autovettura ed i locali dell’attività commerciale) sono stati danneggiati in più momenti con colpi d’arma da fuoco. Le attività – svolte da una task force composta da investigatori delle Squadre Mobili di Foggia e Bari e del Servizio Centrale Operativo – sono state avviate nel 2015 a seguito di alcuni gravi episodi delittuosi verificatisi a San Severo.
I successivi approfondimenti hanno consentito di ampliare il fronte investigativo, documentando il fiorente traffico di stupefacenti gestito dai sodalizi locali (nonché i relativi canali di approvvigionamento estero, tra cui l’Olanda) e valorizzando la mafiosità di quelle organizzazioni. L’operazione di questa mattina, supportata con 30 equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine, ha visto l’impiego di oltre 200 poliziotti in provincia di Foggia e altri nelle province di Napoli, Milano, Salerno, Rimini, Campobasso, Pescara, Chieti, Teramo, Ascoli Piceno e Fermo. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo figurano elementi di primo piano delle predette famiglie mafiose, tra cui Giuseppe Vincenzo La Piccirella e Severino Testa, ritenuti ai vertici del clan La Piccirella, nonché Franco e Roberto Nardino, a capo dell’omonimo clan.
“Contestualmente, la Polizia di Stato ha eseguito una seconda ordinanza cautelare emessa sempre dal GIP di Bari, su richiesta della DDA, con cui è stata applicata la custodia carceraria nei confronti di due soggetti indagati del tentato omicidio di Adriano Marchitto e Anna Cira Gualano, commesso a San Severo il 4 marzo 2019, reato aggravato dal metodo mafioso. Si tratta di un episodio mai denunciato. La vicenda trae origine dalle indagini seguite all’omicidio di Michele Russi detto “Coccione”, avvenuto a San Severo il 24 novembre del 2018, ucciso da due ignoti sicari nella sala da barba denominata “Li Quadri”, in cui furono anche ferite altre due persone. Il tentato duplice omicidio di cui tratta l’ordinanza si colloca nell’ambito delle dinamiche violente dei gruppi contrapposti per il controllo dello spaccio di stupefacenti (oltre che dell’usura, delle estorsioni e della ricettazione) in quell’area.“
San Severo: ecco i nomi dei 50 soggetti arrestati
Nello specifico detto provvedimento cautelare ha inflitto la misura cautelare in carcere nei confronti dei seguenti soggetti, tutti gravati da pregiudizi:
- AUGENTI Leonardo, nato a San Severo 1986
- BELFONTE Oreste, nato a San Severo 1985
- BEVILACQUA Carmine, nato a San Severo 1988
- BOZZO Carmine Antonio, nato a Lucera 1956
- BRUNO Vincenzo, nato a Foggia 1985
- CAPOBIANCO Giacomo, nato a Lucera 1979
- CIOCIOLA Libero, detto “Liberino” e/o “il sindaco” e/o “il nonno” nato a San Severo (FG) 1959
- COLIO Luigi Donato, detto “Dino” nato a San Severo 1975
- DE COTIIS Daniele, detto “don ciccio” nato a San Severo 1979 (capo imputazione n. 0.70 – 0.71 – 0.72 – 0.73 – 0.105 – 0.106);
- DE STASIO Luciano Michele, nato a San Severo 1990
- DELLI CALICI Carmine, detto “Carminuccio” e/o “‘u sgumbr” e/o “ninja”, nato a San Severo 1974.
- DELL’OGLIO Armando, “Dino”, nato a Milano il 1971
- D’ONOFRIO Vincenzo Leonardo, nato a San Paolo di Civitate (FG) il 1975
- IRMICI Pasquale, detto “Lino” e/o “cipolla”, nato a San Severo (FG) il 1978
- LA PICCIRELLA Giuseppe Vincenzo, detto “Pinuccio” e/o “il ragioniere” nato a San Severo 1958
- MASTROMATTEO Mario Luigi, detto “il milanese” nato a Milano il 1983
- MAZZEO Raffaele, detto “il ciotto” nato a San Severo (FG) 1968
- MINISCHETTI Giovanni, detto “Gianni” nato a San Severo 1971.
- NARDINO Franco, alias “Kojac”, nato a San Severo 1963
- NARDINO Roberto, detto “patapuff” nato a San Severo il 24.05.1977,
- NARDINO Vincenzo Pietro, “Enzo”, nato a San Severo (FG) 1987
- NARDINO Matteo Nazario, nato a San Severo 1991
- PISTILLO Ivano, nato a San Severo 1988
- ROMANO Stefano, nato a San Severo 1989
- RONCADE Lucio, nato a San Severo 1979
- RUSSI ANTONIO, nato a San Severo 1983
- RUSSI Loredana, a San Severo 1965
- SARDELLA Arnaldo, detto “cinese” nato a San Severo 1985
- TESTA Severino, detto “Rino” e/o “il puffo” e/o “il mastro” nato a San Severo (FG) 1960
- TUMOLO Gennaro, nato a San Severo 1976
- VISTOLA Giuseppe, detto “fa fumo” nato a San Severo il 1979
Tra gli indagati, sono stati ristretti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari:
- ASTUTI Vincenzo, nato a Napoli 1979
- D’AGRUMA Roberto, detto “Tup Tup”, nato a San Severo 1981
Contestualmente, con il supporto delle Squadre Mobili di Torino, Asti, Milano, Rimini, Ascoli Piceno, Fermo, Chieti, Teramo, Campobasso, Napoli e Salerno, in esecuzione del medesimo provvedimento coercitivo, sono stati tratti in arresto:
- BALDASSI Giacomo, nato a Castellammare di Stabia 1972
- CAROLLA Francesco, nato a Santa Maria Capua Vetere 1978
- CONSALVO Nicola, nato a Termoli (CB) 1974
- DE CATO Giuseppe, nato a San Severo 1975
- DI GENNARO Luigi, nato a Torremaggiore (FG) 1961
- DI LORENZO Lorenzo, nato a San Giovanni Rotondo il 1977
- D’UVA Giuseppina, nata a Termoli il 1978
- FORTUZI Bledar, detto “Eddy”, nato in Albania il 1976
- FRATELLO Diego, nato a Termoli (CB) 1981
- IMMOBILE Gennaro, nato a Torre Annunziata il 1953
- LA PORTA Enza Valentina, nata a Torremaggiore (FG) 1995, destinataria della misura degli arresti domiciliari;
- LEO Giuseppe, nato a Torre Annunziata 1963
- PARISI Michele Luciano, detto “coccett” nato a San Severo (FG)1980
- SPIRITOSO Giuseppe, nato a Foggia 1956, alias “Papanonno”;
- VOLPE Antonio, nato a San Severo 1985, destinatario della misura degli arresti domiciliari.
Nel medesimo contesto operativo, è stata eseguita ulteriore ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa in data 03 c.m. dal GIP presso il Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura di Bari, a carico di:
- DE FILIPPO Michele Valentino, nato a San Severo il 1991
- DE FILIPPO Luigi Nazario, nato a San Severo 1993
entrambi pregiudicati, gravemente indiziati del delitto di tentato omicidio in concorso aggravato dal metodo mafioso, ai danni dei due soggetti legati al boss Severino Testa, quest’ultimo ritenuto ai vertici del clan La Piccirella.