Saverio Ingraffia nel piano neofascista per controllare i magistrati: è l’avvocato dell’ex gip De Benedictis. “In segreto avrebbe partecipato anche lui”

L’avvocato siciliano trapiantato a Bari avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell’organizzazione scoperta dalla Procura di Caltanissetta, perquisita la sua abitazione a Bari – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

Avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella creazione di un Osservatorio nazionale, ma articolato in tutti i Distretti giudiziari, di controllo della magistratura, l’avvocato siciliano trapiantato a Bari Saverio Ingraffia, la cui abitazione è stata perquisita su ordine della Procura di Caltanissetta. L’inchiesta è per associazione a delinquere e violazione della legge Anselmi (che vieta la ricostituzione del partito fascista) e riguarda anche altre persone, tra cui esponenti di Avanguardia nazionale, l’organizzazione neofascista disciolta nel 1960. Dell’Osservatorio sulla magistratura avrebbe dovuto far parte anche l’ex giudice Giuseppe De Benedictis, di cui Ingraffia è avvocato nel processo per corruzione in atti giudiziari e in quello per la detenzione di un arsenale da guerra, conclusi con condanne a nove anni e otto mesi e a dodici anni e otto mesi. Le indagini sono state condotte dalla Dia e hanno fatto emergere conversazioni tra Ingraffia e Adriano Tilgher (originario di Taranto ed esponente di spicco di Avanguardia nazionale), nelle quali si parlava appunto di quell’Osservatorio che avrebbe dovuto consentire di creare una sorta di banca dati sui magistrati per attaccarli se si fosse presentato il momento opportuno. Il procuratore di Caltanissetta, Salvo De Luca, ha spiegato che il progetto di create l’Osservatorio sarebbe stato teoricamente lecito se, nel corso delle intercettazioni, non fossero emersi due aspetti penalmente rilevanti: “cioè il fatto che alcuni esponenti dell’organizzazione dovevano rimanere segreti in violazione della Legge Anselmi e che si doveva eseguire una mappatura dei magistrati per rilevare le relazioni tra loro in modo da colpire quelli sgraditi”. Sempre De Luca ha chiarito che “dell’Osservatorio avrebbe dovuto far parte De Benedictis” e che “la sua partecipazione sarebbe dovuta rimanere segreta”.

Tilgher e il legale, pur manifestando il massimo disprezzo politico e personale per il partito di maggioranza e per la presidente del Consiglio dei Ministri, ritenevano di doversi “alleare” con loro per il raggiungimento di un interesse comune. “… e a chi e a quale dei politici non interessa la creazione di un organismo simile visto che il peggiore nemico dei politici è proprio il magistrato? Adriano.”, diceva l’avvocato.

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