San Severo: raffiche di mitra in strada, ucciso boss Russi, 2 feriti

fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it

Un uomo, Michele Russi, detto «Lillino Coccione», con numerosi precedenti penali, è stato ucciso in tarda mattinata mentre si trovava nei pressi di un barbiere in via Terranova a San Severo, in provincia di Foggia. Nell’agguato sono rimasti gravemente feriti il genero della vittima e un dipendente del parrucchiere per uomo. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, Russi si trovava nelle vicinanze di un’autovettura, una Fiat Punto, quando è stato raggiunto da almeno due sicari i quali hanno cominciato a sparare crivellando di colpi l’autovettura. A quel punto Russi ha tentato di rifugiarsi nel salone del barbiere. I sicari hanno continuato a far fuoco anche all’interno del locale, uccidendo il pregiudicato e ferendo le altre due persone: il genero e un dipendente del parrucchiere. Almeno una cinquantina i colpi di arma da fuoco sparati durante l’agguato: i killer avrebbe utilizzato anche una mitraglietta.

L’uomo era una vecchia conoscenza delle forze di polizia soprattutto per i suoi precedenti penali per spaccio di sostanze stupefacenti. Intanto migliorano le condizioni dei due uomini che nell’agguato sono rimasti feriti. Si tratta del genero della vittima di 44 anni e un giovane di 24 anni, dipendente del parrucchiere per uomo dove è avvenuto l’omicidio. I due sono stati sottoposti ad un intervento chirurgico nell’ospedale Masselli Mascia di San Severo. Non sarebbero in pericolo di vita.

I sicari, tutti incappucciati, sono arrivati sul luogo dell’agguato a bordo di un auto. Uno – ricostruiscono gli inquirenti – è rimasto fuori. Gli altri due sono entrati nel Salone ed hanno fatto fuoco uccidendo all’istante Michele Russi. I sicari hanno anche sparato numerosi colpi contro una Fiat Punto parcheggiata nella zona.

Russi è considerato un personaggio di spicco della malavita: suo nipote, Francesco Paolo Russi, 36 anni, fu ucciso il 25 agosto scorso in via Castelnuovo a San Severo. Tre anni fa «Coccione» fu oggetto di un altro agguato in cui furono esplosi una trentina di colpi. L’agguato, il 14 febbraio 2015, avvenne in viale Checchia Rispoli, mentre l’uomo era in auto con il genero, Claudio Guerrieri, che rimase ferito di striscio dalla tempesta di fuoco proveniente dalla mitraglietta di un killer.

 

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