Rose, spine e scatole cinesi. L’associazione per delinquere dell’energia pulita

Mentre la stampa locale, distratta dalle veline dell’ufficio stampa dell’azienda Ciccolella, ci informava che Vincenzo Ciccolella era onorato e soddisfatto di aver ospitato nelle sue serre rappresentanti cinesi che hanno dichiarato di aver avuto conferma di una realtà imprenditoriale d’eccellenza e in grande crescita, abbiamo appreso da varie fonti giornalistiche, “il Crotonese, La Gazzetta di Modena, La Gazzetta del Sud/On-Line, notizie molto allarmanti che riguardano alcune società collegate all’azienda “CICCOLELLA”.

Sembrerebbe che il sostituto procuratore della Repubblica di Crotone Pierpaolo Bruni abbia esteso la sua complessa inchiesta che ruota intorno alla costruzione della centrale per la produzione di energia elettrica a turbogas di Scandale e, soprattutto, sui milioni di euro destinati dallo Stato alla ricostruzione dell’apparato produttivo crotonese che invece avrebbero preso tutt’altra strada.

Oltre a iscrivere sul registro degli indagati nuovi nomi ipotizzando il reato di bancarotta fraudolenta, la Procura della Repubblica ha chiesto anche il fallimento di alcune società attraverso le quali sarebbero stati distratti i fondi pubblici. Si tratta della “Eurosviluppo Industriale”, la Spa di cui è amministratore l’imprenditore Aldo Bonaldi che, grazie ai 72 milioni di euro stanziati con un apposito contratto di programma, avrebbe dovuto realizzare la reindustrializzazione dell’area crotonese, e la “Ali.bio.”, società del gruppo imprenditoriale pugliese Ciccolella che faceva parte del Consorzio Eurosviluppo, appositamente costituito per creare nuove iniziative industriali collegate alla centrale di Scandale.
La “Ali.bio.”, in particolare, avrebbe dovuto realizzare delle serre utilizzando il vapore della centrale, ma l’impianto venne stranamente delocalizzato a Simeri Crichi e successivamente in Puglia. Proprio per acquisire documentazione utile a corroborare la loro tesi investigativa, nei giorni scorsi i militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Crotone sono giunti a Molfetta dove hanno perquisito gli uffici dell’imprenditore 54enne Corrado Ciccolella e quelli della società “G.C. Impianti” che fa capo allo stesso Ciccolella.

All’imprenditore di Molfetta il pm Bruni contesta l’accusa di bancarotta fraudolenta perché, dopo aver intascato la prima tranche del contratto di programma per oltre sette milioni di euro attraverso la “Ali.bio.”, avrebbe provocato con una serie di operazioni quanto meno sospette uno stato di forte insolvenza della stessa società, senza peraltro realizzare le opere previste dal finanziamento pubblico; tanto è vero che lo stesso ministero dello Sviluppo industriale ha revocato il finanziamento e ne pretende la restituzione. Solo che quei soldi – secondo quanto accertato dagli inquirenti – nelle casse della “Ali.bio.” non ci sono più; finiti, a quanto pare, nei conti della “G.C. Impianti” dello stesso Ciccolella e della “Eurosviluppo Industriale” di Bonaldi. La Procura della Repubblica, pertanto, il 15 luglio scorso ha chiesto il fallimento della società “Ali.bio.”.

L’identico meccanismo – sostengono ancora gli inquirenti – sarebbe stato messo in atto da Aldo Bonaldi per ‘svuotare’ la società “Eurosviluppo Industriale”, che, al pari della Alibio, si è vista revocare il finanziamento ottenuto in precedenza dal ministero dello Sviluppo economico. Anche per “Eurosviluppo Industriale” la Procura, nel maggio scorso, ha chiesto il fallimento a causa della grave situazione debitoria in cui la società si è venuta a trovare. Uno stato di insolvenza provocato – secondo gli inquirenti – da Aldo Bonaldi 51 anni, di Cremona; dai suoi consulenti di fiducia Giuseppe Carchivi, 48 anni di Isola Capo Rizzuto e Roberto Baroni, 57 anni di Pavia; dal modenese Michelangelo Marinelli, 39 anni, esperto in fonti energetiche rinnovabili, ma anche alla guida di un fondo internazionale specializzato in investimenti nel settore delle energie rinnovabili; Roberto Mercuri 39 anni di Lamezia Terme; Annunziato Scordo 64 anni di Bovalino.A tutti, come a Corrado Ciccolella 56 anni, viene contestata la bancarotta fraudolenta. A Bonaldi, Mercuri, Marinelli e Scordo anche il falso e la truffa aggravata; a Bonaldi, Baroni, Mercuri, Marinelli e Scordo la malversazione a danno dello Stato.

Tutti e sette, infine, sono accusati di associazione per delinquere. Per gli inquirenti, infatti, si tratta “di un gruppo di soggetti, costituito da imprenditori di primo piano a livello nazionale ed internazionale, che hanno costituito e gestito società utilizzate in modo precipuo per accaparrarsi contributi pubblici e, in particolare, quelli del contratto di programma di Scandale, non realizzando le relative opere e polverizzando, anche attraverso il trasferimento all’estero, le provvidenze pubbliche indebitamente percepite o trattenute. Ciò ha determinato un’allarmante situazione in capo alle società e, in modo particolare, in capo ed a danno dei creditori, primi tra tutti il ministero dello Sviluppo economico e la Regione Calabria.

L’esistenza di un sodalizio che presenta i connotati di un’associazione per delinquere – sostengono ancora gli inquirenti si dimostra ulteriormente anche sulla scorta di operazioni di trasferimento fondi quali, ad esempio, 2,5 milioni di euro che la società “G.C. Impianti” trasferisce nel periodo maggio/giugno 2007 sui conti della “Sfc S.A.” per finire nella loro interezza ancora sui conti del Bonaldi”.
Dagli atti di indagine, inoltre, è emersa “l’esistenza di un notevole numero di assegni, anche di importo molto elevato, pare anche di centinaia di migliaia di euro, i cui beneficiari sono ad oggi sconosciuti.

DSC3763cp (Powerflor 4:11:07)In questo primo comunicato stampa riferiamo solo una parte delle notizie che ci giungono dalla Calabria e, rimandando i cittadini ai prossimi interventi per gli opportuni aggiornamenti, ribadiamo ancor più le nostre perplessità sulle procedure politico-amministrative con cui è stata autorizzata la costruzione della “Powerflor srl” di Molfetta.

20 Risposte a “Rose, spine e scatole cinesi. L’associazione per delinquere dell’energia pulita”

  1. Non vi sembra strano che la stampa locale e regionale non abbia speso una sola parola su questa notizia? siamo messi proprio male… per fortuna c'è il Liberatorio a far passare queste notizie.

  2. Sono d'accordo con te, e sono seriamente preoccupato.
    In questa città l'informazione non è più libera. Ogni organo di stampa, cartaceo o on-line, ha messo il bavaglio.

    Purtroppo dobbiamo accontentarci di leggere quotidianamente della liberazione di uccelli al Pulo e tartarughe in mare, oppure della contesa di chi ha fatto riaprire la fontanina alla Prima cala, o di tutte le feste e cazzate che avvengono alla fashion District.

    Del resto fino a quando sui banner dei loro siti continueranno ad esserci dei padroni la loro informazione non potrà mai essere libera.

  3. Il direttore di un noto giornale molfettese è funzionario della società Ciccolella, per cui è chiaro che non riporterà mai la notizia

  4. Bravo D'Ingeo, accusi gli altri di censura e sei il primo a censurare e a cancellare i commenti che vengono postati.
    Ecco l'eroe della libertà. Vergognati! Non hai alcuna credibilità è bene che tutti lo sappiano.
    Adesso cancella anche questo commento…

  5. Non capisco perchè i controlli non si estendono a tutte le sedi del group ciccolella visto ch'è da tempo che fa "piovere e nevicare" a suo piacimento!
    Forse è ben protetto altrove!!!!!!!

  6. Non ha senso parlare del "gruppo molfettese Ciccolella" visto che si apprende da fonti vicine al Gruppo che, nel silenzio assoluto di sindacati e politica, ha chiuso i suoi uffici in zona industriale di Molfetta e trasferito 35 persone, tra cui tante madri di famiglia, a Melfi… Poi visti i centinaia di creditori della G.C. Impianti a secco da anni (e mio padre è tra questi) la notizia se divvusa farebbe letteralmente "saltare" il guppo. Un noto direttore di stampa locale è interno al gruppo, dunque non ha interesse a pubblicare la notizia.

  7. ad altri avrebbero già sequestrato tutti gli impianti, come mai a questi mafiosi no? 

  8. COME SONO FELICE POTER LEGGERE QUESTO ARTICOLO, SPERO CHE SIA TUTTO VERO!!!!! CHE QUESTA GENTAGLIA  PAGHI X TUTTE LE MALE FATTE CONTRO I LAVORATORI……….STO GODENDO…..

  9. indiscrezioni dalla procura danno l'imprenditore Corrado Ciccolella agli arresti domiciliari

  10. Non riesco a trovare sulla stampa notizie su questo presunto arresto. O la notizia non è vera o non abbiamo in zona giornalisti degni di questo nome. Non mi sorprenderebbe se la notizia ufficiale arrivasse da questo blog piuttosto che dalla carta stampata.

    abi

  11. Gentilissimo utente anonimo n. 13 se hai delle indiscrezioni della Procura sei un raccomandato o un infiltrato. Quindi se hai degli "attributi" degni presentati oppure non dire cavolate.

  12. …….a dire il vero queste son notizie  che la nostra stampa  locale mai ci darà; però è  vero che anche  la nostra Procura a Trani si sta attardando sulle bancarelle della frutta ……….. 

  13. A me non fa arrabbiare affatto che la magistratura si occupi anche dei fruttivendoli. Mi fa imbestialire che dopo tanto tempo la cosa ancora non si sia ancora risolta definitivamente.

  14. A quanto pare la Famiglia Ciccolella vuole comprarsi la FIAT.

    Un'altro punto a favore della città di MOLFETTA, ormai una delle poche perle in un paese sempre più in declino, che continua a far registrare eccellenze tra i suoi concittadini nei diversi ambiti dall'arte all'economia.

  15. Booom!!!!
    Addirittura i Cicco che vogliono comprarsi la Fiat! Veramente non c'è limite alle cazzate.

    Devilish >:(

I commenti sono chiusi.

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