Roma, a fuoco la libreria ‘Pecora elettrica’ alla vigilia della riapertura. Gli inquirenti: “Ritorsione degli spacciatori”

Una ritorsione per “disturbo” allo spaccio. È questa l’ipotesi, oltre alla pista politica, seguita dagli investigatori alle prese con i due incendi, il secondo questa notte alle 3, appiccati alla libreria Pecora Elettrica, in via delle Palme, nel quartiere di Centocelle. Un’ipotesi che ricollegherebbe il rogo a quello, di poco meno di un mese fa, appiccato alla pizzeria antistante. I due locali sono, infatti, gli unici aperti fino a tarda sera e, secondo gli inquirenti, potrebbero infastidire i pusher locali che non gradirebbero il via vai in ore cruciali per lo smercio di sostanze.

Le fiamme sono divampate alle 3 circa di questa mattina danneggiando completamente gli interni della libreria. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia Casilina e i vigili del fuoco che hanno rinvenuto liquido infiammabile nei locali e, qualche ora dopo, la carcassa carbonizzata di un motorino trovato in mezzo alla sala, tra libri in cenere e condizionatore squagliato, probabilmente usato come miccia dopo aver forzato la saracinesca e la vetrata.

La libreria avrebbe riaperto i battenti domani, dopo mesi di chiusura dovuti a un altro incendio di origine dolosa avvenuto il 25 aprile scorso. Indagini in corso. E il 9 ottobre era stata data alle fiamme Cento55, la pizzeria di fronte. Oscurando, di fatto, le uniche due luci accese di sera in quel tratto di via. “Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni – ha detto a Repubblica, il titolare Valerio Pasqualucci. “Sembra che aspettino solo che ci sia un morto. Quando ci sarà, interverranno”. Contestato, dal proprietario della libreria e dai cittadini presenti, il minisindaco del Municipio V di Roma, Giovanni Boccuzzi, arrivato davanti alle serrande bruciate della libreria. Sul posto anche il Ministro alla cultura Dario Franceschini e il vice sindaco Luca Bergamo che hanno assicurato l’impegno delle istituzioni. “È un fatto di una gravità assoluta che richiede che le istituzioni, Comune e Stato, siano non solo vicine, ma diano un impegno assoluto perché non succeda mai più”.

Sui social non si arresta l’onda lunga di solidarietà e in serata circa duemila residenti hanno sfilato a una “marcia di solidarietà e di autodifesa” da piazza dei Mirti, con i cartelli a forma di pecora: “Da stasera ci mettiamo per strada perché ci pensano i cittadini, non le istituzioni o i politicanti, a fare la difesa del nostro quartiere”.

La Pecora elettrica, incastonata tra il parco del Forte Prenestino e la Palmiro Togliatti, è diventata un punto riferimento per tutti i residenti anche per il lavoro svolto con il comitato di quartiere nella riqualificazione del parco antistante. E per essersi posto come luogo sempre aperto e pieno di vivacità culturale. Capace di offrirsi come spazio libero di coworking, così come di organizzare centinaia di eventi.

Dalle presentazioni di libri per bambini agli spettacoli teatrali dedicati alla Resistenza, incontri dedicati a tematiche di genere e all’antifascismo. Tanto che, dopo il primo incendio doloso, avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 aprile, era scattata una vera e propria gara di solidarietà per aiutare i proprietari nella ricostruzione.

Con una campagna di crowdfunding, ma anche e, soprattutto, con decine di iniziative, che hanno visto mobilitarsi anche i negozianti e gestori di locali della zona, diffuse nel quartiere e non solo. “È commovente, aveva raccontato a Repubblica, uno dei due proprietari, Danilo Ruggeri. “Ci stanno trasmettendo la carica per tornare più forti di prima”. E, ora, alla vigilia della riapertura, ancora un dramma. “L’incendio di stanotte l’ha distrutta di nuovo. Sono entrati e hanno dato fuoco a tutto”.

Tantissimi gli attestati di solidarietà del mondo della cultura, da Gipi a Michela Murgia che, del rogo di libri, ha parlato anche durante l’ultima, contestatissima, edizione del Salone di Torino. Passando per il Premio Strega Helena Janeczek. Come quello di Mauro Berruto che agli scrittori, da Nicola La Gioia a Roberto Saviano, lancia un appello: “Scriviamo una pagina, un racconto, troviamo un editore e finanziamo la ri-riapertura de la #pecoraelettrica?”.

helena janeczek@helenajaneczek
 

La nostra solidarietà farà riaprire la . Ma proteggere una libreria incendiata 2 volte in 6 mesi è compito della città, della politica, dello Stato italiano che evidentemente a (come a Scampia o a Rosarno) non ha più il controllo del territorio.

Non tardano ad arrivare reazioni nel mondo politico. A partire dallo stesso Nicola Zingaretti che si affida a twitter “La Pecora Elettrica è un luogo di cultura e aggregazione. Ai proprietari dico di tenere duro e lottare per restituire a Roma la bellezza e la passione del loro impegno sociale”. A cui fa eco, sempre sui social, la sindaca Virginia Raggi: “Inquietante l’ennesimo rogo alla libreria. Se fosse confermato l’atto doloso sarebbe estremamente grave. Vicina ai proprietari, si faccia subito chiarezza”.

Mauro Berruto
@mauroberruto

Cari @robertosaviano @NicolaLagioia @fabiogeda @AleBaricco @AndreaMarcolong @KelleddaMurgia @concitadeg e chiunque altro lo desideri, scriviamo una pagina, un racconto, troviamo un editore e finanziamo la ri-riapertura de la ?
Bruciare libri, una storia già vista

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Solidarietà che arriva anche da Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria: “Tanto nobile la visione ed il progetto di chi anima La Pecora Elettrica, quanto vile chi mette al rogo libri, idee ed impegno sociale”. Solidarietà anche da Laura Boldrini e Italia Viva, Stefano Fassina non ha indugi: “Bruciare libri è un atto di squadrismo” mentre Matteo Orfini punta il dito contro: “Estrema destra e criminalità organizzata” che “spesso a Roma hanno camminato a braccetto attaccando spazi di cultura e libertà”.
“La cultura è l’unico vero antidoto a tutti i fascismi. Non passeranno”, così la senatrice del Pd Monica Cirinnà. Dello stesso avviso Cecilia Strada: “La violenza fascista attacca i luoghi di cultura perché la cultura rende gli uomini liberi”. Così come Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia: “Libro rinvia a #libertà. E chi ha paura della libertà incendia le librerie”, scrive su twitter. E i Verdi: “È spegnendo le uniche luci della strada che, a Roma, si spengono anche legalità e sicurezza dei cittadini”. Così come il Movimento 5 stelle che, dalla voce di Devid Porrello, chiede una risposta univoca da parte delle istituzioni.

Cecilia Strada@cecilia_strada

Tutti gli estremisti di ‘sto mondo hanno paura dei libri. La violenza fascista attacca i luoghi di cultura perché la cultura rende gli uomini liberi, e gli uomini liberi non si fanno controllare dai fascisti. Tanta solidarietà alla . https://twitter.com/EleonoraCamilli/status/1192010333029851136 

Eleonora Camilli@EleonoraCamilli

Nuovo incendio alla #PecoraElettrica la libreria di Centocelle a Roma. Già mesi fa un incendio doloso aveva distrutto il locale, la sera del 25 aprile. Con una gara di solidarietà i cittadini avevano aiutato i gestori a risistemarlo. Doveva riaprire domani.

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“Non possiamo non notare come si scelga di intimidire delle persone che fanno attività proprio in quella parte di Centocelle che sta vivendo il maggior momento di sviluppo, sia culturale che economico”, scrivono  la consigliera del Pd alla Regione Lazio Marta Leonori, la consigliera capitolina Ilaria Piccolo. Durissimo Gianluca Peciola, Movimento Civico per Roma: “È urgente un vertice sulla criminalità e la mafia a Roma”. Così come Cristian Raimo, assessore alla cultura del III Municipio: “Dove sono il sindaco, il prefetto, il Municipio? Qui non c’è nessuno. Così hanno vinto le mafie. Mi piange il cuore. Bruciare i libri un posto per famiglie, se non lo vedessi qui sembrerebbe un film”.

fonte: roma.repubblica.it

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