L’ex patron del Bari Giancaspro resterà in carcere: «Non ha chiarito i fatti»

BARI – Le risposte fornite nell’interrogatorio di garanzia non sono state sufficienti ad attenuare le esigenze di custodia cautelare. Per questo motivo il gip di Trani, Lucia Anna Altamura, ha deciso che l’ex patron del Bari calcio, Cosmo Giancaspro, dovrà rimanere in carcere. Il giudice ha infatti respinto la richiesta di concessione dei domiciliari presentata dal difensore del commercialista molfettese, Vito Mormando. Stessa decisione anche per un altro degli arrestati nell’operazione «Chiavi della città», Alberto Altieri, l’ex presidente della Vigor Trani che il 17 maggio era finito ai domiciliari.

La Procura di Trani contesta, a vario titolo, le accuse di associazione per delinquere finalizzata a bancarotta fraudolenta, riciclaggio e auto-riciclaggio: l’inchiesta condotta dalla pm Silvia Curione sulla base delle indagini della Finanza ipotizza che Giancaspro, che avrebbe gestito la squadra di calcio cittadina tramite Altieri e altri due prestanomi (anche loro ai domiciliari), abbia investito nel Trani soldi sottratti alle casse della Fc Bari. In cambio avrebbe ottenuto dal sindaco di Trani (indagato per peculato) la promessa di una serie di appalti da parte del Comune. Un accordo che – sempre secondo l’accusa – non si è concretizzato perché nel frattempo Giancaspro è stato arrestato a Bari per un’altra bancarotta fraudolenta, quella della Finpower, nel frattempo approdata a processo.

Nei prossimi giorni Giancaspro potrebbe essere nuovamente ascoltato. L’interrogatorio di garanzia venne infatti sospeso anche a fronte di alcune incongruenze emerse nel racconto dell’ex numero uno del Bari, secondo cui non ci sarebbe stato alcun accordo illecito con il sindaco di Trani ma normali interlocuzioni che comunque non avrebbero portato a nulla, nemmeno alla concessione della gestione dello stadio cittadino. Ci sono comunque altre 24 ore (il termine scade domani) per presentare ricorso al Riesame, circostanza che sta valutando anche il difensore del sindaco Amedeo Bottaro, destinatario di un sequestro di circa 43mila euro: sono i soldi che il Comune ha erogato alla squadra a fronte della gestione dello stadio, sulla base di una delibera che la Procura considera basata su presupposti falsi ma che il primo cittadino (avvocato Mario Malcangi) ritiene invece pienamente legittima. Sono ai domiciliari anche l’ex vicepresidente della Vigor, Alberto Altieri, l’ex tesoriere Michele Bellomo e l’imprenditore romano Maurizio Mosconi.

fonte: MASSIMILIANO SCAGLIARINI – www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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