di DARIO DEL PORTO e CONCHITA SANNINO – napoli.repubblica.it
Uno scandalo annunciato. Tre persone in carcere, altre 19 agli arresti domiciliari, 4 con l’obbligo di presentarsi agli inquirenti e una miriade di società vuote e di conti all’estero individuati dalla Guardia di Finanza. Così arriva alla svolta l’inchiesta della Procura di Napoli su un grande imbroglio. Ovvero: l’ambizioso progetto di tutela ambientale battezzato Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti ideato dalla società Selex service management (gruppo Finmeccanica) con un contratto classificato come “riservato”, da 146,7 milioni di euro in 5 anni, lievitato fino a 400 milioni, e di fatto mai realizzato. Il previsto monitoraggio di ogni carico di scarti industriali o di immondizia urbana sul territorio nazionale (in special modo in Campania), difatti, non era mai partito, nonostante i 30 milioni di euro già bruciati per l’organizzazione e nonostante i notevoli costi imposti a centinaia di utenti, aziende, camion, perfino municipalizzate, costretti a dotarsi di una scatola nera sui camion.
Le ordinanze sono state eseguite dai finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria diretto dal colonnello Nicola Altiero. Le indagini sono condotte dai pm Catello Maresca, Maurizio Giordano e Marco Del Gaudio del pool coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Greco. Nell’inchiesta sono coinvolti tra gli altri, Carlo Malinconico, il giurista ed ex sottosegretario del governo Monti che si dimise dopo lo scandalo delle vacanze in un lussuoso albergo pagate da esponenti della cricca coinvolti nello scandalo appalti al
G8, ora finito agli arresti domiciliari, il manager Sabatino Stornelli, amministratore delegato di Selex e consigliere della Abruzzo Engeneering, nonché presidente all’epoca dei fatti di una società di calcio, il Pescina Valle del Giovenco, e suo fratello Maurizio; e l’imprenditore napoletano Francesco Paolo De Martino al quale erano stati attribuiti i subappalti.
Su Malinconico, durante le indagini i finanzieri avrebbero trovato un documento in cui sarebbero indicate una serie di consulenze per un milione di euro che l’imprenditore De Martino avrebbe pagato all’ex viceministro, all’epoca dei fatti presidente di una commissione tecnica sul Sistri del Ministero dell’ambiente. Ma gli atti che lo riguardano sono stati inviati per competenza a Roma.
Nel corso delle indagini probabilmente saranno ascoltati come testimoni gli ex ministri dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, dei Verdi, e Stefania Prestigiacomo. Nel 2007, sotto il governo di centrosinistra, si cominciò infatti a lavorare al piano che sarà portato a compimento l’anno successivo, quando a Palazzo Chigi c’era Silvio Berlusconi, che nel settembre del 2008 appose il segreto amministrativo “sul progetto, le opere, i servizi, e le forniture per la realizzazione del Sistema”. Il progetto risulta attualmente bloccato almeno fino al 30 giugno prossimo a seguito delle perplessità espresse dalla Digit Pubblica Amministrazione.
“La notizia della misura cautelare dei domiciliari disposta per il mio assistito Carlo Malinconico è un fulmine a ciel sereno; dall’ordinanza si evince che la richiesta della Procura addirittura risale ad un anno fa (maggio 2012)”. Lo sottolinea in una nota l’avvocato Paola Balducci, legale del professor Carlo Malinconico.
“A dire il vero la notizia di una indagine inerente il Sistri dove si faceva riferimento anche al nome del mio assistito qualche settimana fa era apparsa sul settimanale l’Espresso e il professor Malinconico – spiega la Balducci – aveva prontamente chiesto di essere sentito dalla Procura certo della assoluta regolarità del suo operato. Si ribadisce massima fiducia nella magistratura e si attende quanto prima l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice. Il mio assisito è certo di poter dimostrare la propria totale estraneità ai fatti e la correttezza del suo operato che ha sempre contraddistinto la sua vita professionale”.