Nove persone sono state arrestate la notte scorsa dai carabinieri del Noe del comando provinciale di Salerno, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli. L'operazione ha consentito di smantellare un traffico di rifiuti tra Puglia e Campania. I militari hanno sequestrato due impianti per il trattamento dei rifiuti a Cava de' Tirreni, in provincia di Salerno, e a Cerignola, in provincia di Foggia, e 58 automezzi per il trasporto di rifiuti speciali non pericolosi. I sigilli giudiziari sono stati apposti anche a un laboratorio di analisi di Salerno che certificava la qualità del materiale trasportato tra Campania e Puglia. Le persone indagate si trovano tutte nel carcere di Poggioreale a Napoli e devono rispondere di traffico illecito di rifiuti speciali non pericolosi.
Per risparmiare sui costi del conferimento dei fanghi di lavorazione di tre stabilimenti di trasformazione del pomodoro, riuscivano con la complicità di un laboratorio di analisi chimiche salernitano a declassificare il C.e.r. (codice europeo dei rifiuti). Ciò consentiva di conferire i rifiuti speciali non pericolosi presso due impianti di Cava dè Tirreni e Cerignola.
L'operazione, su disposizione della Procura di Napoli, ha consentito di fare piena luce su un traffico di fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura e centrifugazione, provenienti da tre stabilimenti di Angri, Sarno e Fisciano di un noto gruppo industriale conserviero. Alla fine nove le ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite dai militari del Noe di Salerno, diretti dal capitano Giuseppe Ambrosone, che hanno raggiunto i vertici del gruppo conserviero, i responsabili dei tre stabilimenti salernitani, i legali rappresentati dei due impianti di trattamento di rifiuti di Cava dè Tirreni e Cerignola e il titolare ed il direttore del laboratorio di analisi chimiche di Salerno.
Inoltre, sono stati sequestrati 58 automezzi di quattro aziende adibite al trasporto di rifiuti di Casapesenna, San Marcellino – San Tamaro e Castelvolturno nel casertano e di Sant'Egidio del Monte Albino nel salernitano. I reati, secondo le indagini effettuate dai carabinieri del Noe di Salerno, sarebbero stati commessi nelle stagioni di trasformazione del pomodoro degli anni 2008 e 2009. Il titolare dell'impianto di rifiuti di Cerignola, colto da malore, è attualmente ricoverato e piantonato nell'ospedale della cittadina pugliese.