Chi sono i responsabili della Protezione Civile in caso di emergenza?

Durante l’emergenza neve dello scorso Gennaio, a cui si era aggiunta anche un’emergenza rifiuti, dopo aver constatato che il Centro Operativo Comunale della Protezione Civile era apparso, dalle prime ore,  inadeguato e mal organizzato, avevamo presentato al Commissario Straordinario dott. Passerotti, una richiesta di verifica dello “stato di salute” dell’operatività del Comitato comunale di Protezione Civile e dell’efficienza della struttura organizzativa del Piano Operativo Comunale di Protezione Civile. Si chiedeva di individuare quali fossero state le criticità che avevano ritardato l’operatività dello stesso e quali provvedimenti si intendeva porre in atto.

Inoltre si chiedeva di conoscere il motivo per cui non si sia mai realizzato il sito internet della Protezione Civile (nonostante con la Determinazione Dirigenziale n. 23 del 17 maggio 2010 si affidava l’incarico di realizzare un sito internet dedicato al settore Protezione Civile e Tutela del Territorio, a cura dello “ STUDIOTECNICO GIS” di Molfetta) e perché il Piano Comunale di Protezione Civile, aggiornato e approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 4 settembre 2014, non sia stato mai pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Molfetta. 

Dopo oltre tre mesi da quella richiesta non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta dagli uffici comunali ma, indirettamente, il Commissario ha risposto con la pubblicazione del Decreto n. 22837 del 21.04.2017  (leggi QUI  il documento completo) con cui nomina i responsabili delle funzioni di supporto e delle sotto-funzioni del Piano Comunale di Protezione Civile. Pertanto le 9 (nove) FUNZIONI Dl SUPPORTO con le relative sotto-funzioni, necessarie a coadiuvare il Sindaco/Commissario nella sua attività di Responsabile ed Autorità Comunale di Protezione Civile sono le seguenti:

 

Quindi in tutti i casi in cui dovesse presentarsi una grave situazione di emergenza di protezione civile i cittadini sapranno chi sono i responsabili di ogni specifico settore.

L’ingegnere Alessandro Binetti, per la funzione tecnica e pianificazione;  per la sanità, l’assistenza sociale e veterinaria, la dott.ssa Anna Mundo, dirigente sanitario dell’ospedale “don Tonino Bello”; il volontariato sarà gestito dal Ten. Gaetano Camporeale, vice comandante della P.M.; la dott.ssa Roberta Lorusso,  coordinerà i servizi essenziali e l’attività scolastica, mentre il dirigente Lazzaro Pappagallo avrà la funzione di censire gli eventuali danni e occuparsi dell’assistenza alla popolazione. Il responsabile delle telecomunicazioni sarà Gianluca Silvestri, presidente A.R.I. e il Comandante della Polizia Locale Giuseppe Gadaleta coordinerà le strutture operative locali e la viabilità. 

Ci riteniamo parzialmente soddisfatti di questa mezza risposta del Commissario perché gli uffici comunali preposti non hanno ancora pubblicato il Piano Comunale di Protezione Civile sul sito del Comune e nel contempo non è ancora visibile il sito ad esso dedicato come previsto dalla  Determinazione Dirigenziale n. 23 del 17 maggio 2010.

Inoltre abbiamo finalmente certezza che, oltre le associazioni di volontariato, esistono anche i “gruppi comunali di volontari” che non sono stati mai convocati, addestrati e organizzati.

A tal proposito ci preme recuperare un pezzo di storia e di eventi che hanno cambiato il senso della vera natura della Protezione Civile a Molfetta.  Dopo il bando del 3/10/81, a firma del Sindaco Finocchiaro, con cui il Comune di Molfetta intendeva reclutare i volontari di Protezione Civile, seguì, nel marzo del 1984, un incontro promosso dal Commissario Straordinario dott. Iannelli, con la partecipazione dell’Ing. Giovanni Micunco del comando dei Vigili del Fuoco di Bari, per parlare del volontariato di protezione civile e dei problemi ad esso connessi. Lo scopo dell’iniziativa era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, e giovani in particolare, alla partecipazione al servizio volontario nella nostra città.

L’italia in quegli anni era stata oggetto di frequenti catastrofi e calamità naturali, che avevano segnato profondamente la vitalità e la crescita di intere regioni. In tali situazioni l’apparato di pronto intervento dello stato, costituito in primo luogo dai vigili del fuoco e da altri corpi militari, non era stato sufficiente a coprire aree interessate da tali eventi calamitosi.

Più volte si era reso necessario l’intervento di volontari civili i quali numerosi erano affluiti nei luoghi colpiti. Ma l’impreparazione e la disorganizzazione di tali forze aveva spesso reso maggiormente drammatica la situazione. Per evitare infatti, improvvisazioni in materia e per realizzare un servizio di una certa efficienza in grado di intervenire in azioni di soccorso, era stata già presentata in Parlamento una nuova proposta di legge del ministro Scotti, che avrebbe dovuto completare quella precedente la n. 996 del 16.12.1970, piuttosto incompleta. Le Regioni, a tal proposito, si stavano dotando di strumenti legislativi di attuazione della legge, in modo da renderla subito operante.

Nel frattempo, a seguito di una circolare ministeriale del 1982, si erano aperte le iscrizioni nei ruolini provvisori delle prefetture di tutti coloro che desideravano prestare la propria collaborazione.

Ai Vigili del Fuoco era stato assegnato il compito di addestrare i volontari, e ai sindaci, quali ufficiali di governo, era stato dato l’incarico di costituire le squadre di intervento. A Molfetta, grazie all’iniziativa del commissario straordinario dott. Iannelli, si costituì il primo nucleo cittadino di volontari di protezione civile della provincia di bari, che contava 12 elementi, ai quali se ne aggiunsero altri.

Il dott. Iannelli aveva sottolineato, pubblicamente, l’importanza legata non solo alla reale necessità di intervento, quanto soprattutto ad un maggiore impegno dei cittadini per allargare la partecipazione e costituire una conoscenza utile in caso di eventi calamitosi. Sono stati fatti anche chiari riferimenti al mondo della scuola e alla educazione all’ambiente che un corretto impegno di volontariato potrebbe produrre.

Il commissario Iannelli, ribadì la sensibilità dell’amministrazione indicando nel rag. Mezzina l’incaricato a raccogliere le iscrizioni presso il Comune. L’iniziativa molfettese, pur limitata all’ambito comunale, costituiva un punto di riferimento territoriale e uno stimolo nei confronti delle amministrazioni di comuni vicini non ancora dotatosi di tale struttura operativa. Solo dopo 10 anni, nel marzo 1994, la sindaca Annalisa Altomare invitava quel nucleo di volontari alla presentazione del “Piano Comunale di Protezione Civile”.

Da allora, dopo 23 anni, non abbiamo più notizie dei “volontari del nucleo di protezione civile comunale“.

Oggi la città ha bisogno di ritrovare quel volontariato spontaneo, addestrato, e senza divise, per ricostruire specialmente tra i giovani il senso di solidarietà e di appartenenza ad una comunità, ormai perso nel tempo.

 

 

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