Venerdì 8 ottobre alle ore 21,00 presso
L’incontro, promosso e organizzato da Alessandro Lelli e Niccolò di Bella per Italia Dei Valori Pesaro e da
Tra gli ospiti, saranno presenti al dibattito Luca Ceriscioli Sindaco di Pesaro, Davide Rossi Vice Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Serenella Moroder Assessore Regionale al Turismo, Roberto Signorini Presidente dell’Associazione Pesarese Albergatori, Massimo Mariani, dirigente del Servizio Rifiuti-Suolo del Dipartimento Provinciale ARPAM (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Marche) di Pesaro.
Hanno condotto all’organizzazione dell’evento le preoccupazioni suscitate dalla lettura del volume-inchiesta “Veleni di stato” di Gianluca Di Feo, pubblicato da Rizzoli nel 2009, in cui si denuncia, tra le altre drammatiche conseguenze della sperimentazione bellica di sostanze letali, la persistenza sui fondali dell’Adriatico di ordigni contenenti il gas tossico “iprite”, scaricati durante la seconda guerra mondiale al largo delle coste delle Marche e della Puglia. “Così fu Hitler a dare il via libera alla prima di tante operazioni nefaste: affondare nell’Adriatico oltre 4300 grandi bombe tossiche. Grazie ai documenti degli archivi tedeschi sappiamo che si trattava di 1316 tonnellate di testate all’iprite, gran parte delle quali si trovano ancora nei fondali a sud di Pesaro con il loro contenuto micidiale” (“Veleni di stato”, pag. 10).
L’iprite, gas tossico impiegato per la guerra chimica, provoca per inalazione, ingestione o assorbimento attraverso la pelle rischi gravi, acuti o cronici, anche letali, e può causare danni all'ecosistema a corto o a lungo periodo.
Gli involucri d’acciaio sepolti da fango e sabbia sui fondali, con il tempo stanno corrodendosi e potrebbero rilasciare l’iprite, la cui tossicità potrebbe avere una correlazione con la cosiddetta “alga tossica” ed essere responsabile di conseguenze negative per la salute del mare, della fauna marina e dei cittadini.
Dopo la pubblicazione sul Resto del Carlino dell’articolo “Bombe in Adriatico”, in cui si cerca di riportare attenzione sull’argomento, il coordinamento regionale di Liste Civiche Marche, di cui la lista civica LiberiXPesaro fa parte, sollecita tutti i sindaci marchigiani, i presidenti di provincia e il presidente della Regione Marche a farsi portatori presso il Governo italiano di una richiesta di informazioni e chiarimenti a proposito, in particolare su quanto a conoscenza degli organi competenti in merito alla notizia, sul grado di tossicità dei materiali abbandonati, su eventuali programmi per il recupero e lo smaltimento dei residuati bellici. Nel mese di marzo 2010, Italia Dei Valori Pesaro si unisce all’appello di Liste Civiche Marche e contribuisce a sollecitare le amministrazioni locali, che si dimostrano interessate e disponibili a inviare una lettera di richiesta al Ministero della Difesa affinché verifichi l’effettiva pericolosità dei depositi e la possibilità di un risanamento integrale dell’area marina adriatica con l’ausilio delle moderne tecnologie di sondaggio, rilievo e bonifica.
LiberiXPesaro e IDV entrano in contatto con il “Liberatorio Politico” di Molfetta, un movimento civico molto informato sulla questione, che già nel 2008 aveva inoltrato una richiesta di monitoraggio delle acque marine pugliesi alla Direzione Regionale dell’A.R.P.A. (Agenzia Regionale per
Lo scorso 21 giugno giunge la risposta del Ministero della Difesa, che afferma l’avvenuto recupero delle bombe e la bonifica delle aree marine colpite negli anni del dopoguerra, il non ritrovamento in epoca recente di ordigni bellici con caricamento all’iprite, e la consequenziale “dubbia utilità” di ulteriori monitoraggi dei fondali.
Nell’incontro dell’8 ottobre si tenterà di approfondire i diversi aspetti della questione e di trovare soluzioni al problema.