Nove condanne e due assoluzioni.
Si è chiuso martedì in Corte d’Appello il secondo grado di giudizio del processo “Reset bis”, in cui sono comparsi dinanzi alla seconda sezione penale undici imputati. Erano accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere dedita al traffico e commercio di sostanze stupefacenti, oltre a una serie di reati cosiddetti “satelliti”.
Il procedimento si è originato dal “processo madre” che vide alla sbarra più di cento imputati, arrestati nel 1996 nell’ambito dell’operazione “Reset bancomat”.
La corte ha confermato le richieste della procura generale (comprese le due assoluzioni), infliggendopene fino a dieci anni ed escludendo per uno degli imputati l’aggravante di aver assoldato sua sorella, minorenne all’epoca dei fatti contestati. È stata inoltre rideterminata la pena per un altro imputato, che ha scelto di divenire collaboratore di giustizia.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni.
Motivazioni attese dall’avvocato Maurizio Masellis, legale di alcuni degli imputati, per impugnarle immediatamente in Cassazione.