Assunzioni in cambio di voti alle prossime elezioni regionali in Puglia e polizze fideiussorie false per ottenere contributi a fondo perduto. Sono le ipotesi alla base di una indagine della Procura di Bari nei confronti di imprenditori e funzionari pubblici, nell’ambito della quale la guardia di finanza sta eseguendo in provincia di Bari perquisizioni ed acquisizioni documentali.
Gli accertamenti hanno “consentito di rilevare – spiega la Procura – che un esponente politico locale, tramite suo fratello, in cambio della promessa del sostegno elettorale in vista delle prossime elezioni regionali, si sarebbe adoperato, in più occasioni, al fine di favorire l’assunzione di persone di sua conoscenza presso società baresi, aggiudicatarie di rilevanti appalti di servizi o beneficiarie di contributi pubblici“.
Nell’inchiesta sono indagati imprenditori e funzionari pubblici “coinvolti, a vario titolo, in un collaudato sistema fraudolento – si legge in una nota degli inquirenti – finalizzato alla produzione di polizze fideiussorie false, utilizzate a corredo di istanze amministrative volte ad ottenere autorizzazioni regionali per l’esercizio di attività economiche, ovvero ingenti contributi pubblici“.
In particolare, grazie alle polizze fideiussorie false, rilasciate da un cittadino monopolitano in assenza delle necessarie verifiche patrimoniali e finanziarie, gli imprenditori avrebbero percepito illecitamente, tra il 2018 e il 2020, contributi regionali a fondo perduto (Fondi Fesr) per oltre 50 milioni di euro e avrebbero ottenuto anche un’accelerazione dell’iter burocratico, senza il rischio di subire controlli.
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